SULL’ORLO DEL BARATRO – parte seconda

Il declino sociale e morale degli italiani, innegabile visti gli atteggiamenti d’indifferenza e di negligenza sempre piú dilatati nelle ultime generazioni frastornate e confuse dall’insicurezza del presente e dall’incertezza del domani ( lavoro che manca,  legalità carente, precarietà dei diritti, negazione dei valori identitari ) indica nella politica degli ultimi decenni una compiaciuta reitá. Le vecchie sacrosante battaglie della sinistra per il diritto e la dignità del lavoro, per la riduzione della disparitá dei ceti e del censo, hanno via via ceduto il posto a ideologismi stereotipati e distopici e in alcuni casi pressoché dogmatici che sono diventati caratteristica degli ultimi governi di sinistra. L’accoglienza indiscriminata di orde infinite di vandali migranti, ipocritamente velata di buonismo e carità, la discriminazione degli italiani e della priorità dei loro diritti a vantaggio dei presunti diritti degli invasori, l’abdicazione alla sovranità nazionale dell’Italia a favore della babelica Europa, il decadimento e la mistificazione culturale nell’insegnamento scolare con la diffusione della teoria Gender e l’accreditamento delle sconcezze e delle depravazioni LGBT ( mi limito qui perché l’elenco sarebbe lunghissimo ), stanno portando l’Italia e gli italiani assai prossimi al punto di non ritorno, ovvero alla scomparsa di una cultura e di una civiltà millenaria, conseguente alla procurata ignoranza della propria identità ed al decadimento morale e quindi di ogni dignitá sociale.

Il postulato criminale della teoria Gender, posto a fondamento ideologico e pseudo-culturale delle organizzazioni LGBT, di fatto agendo sulla psiche del “soggetto umano”, segnatamente se di tenerissima etá, opera ( teoria fantasiosa ma non improbabile ) su questo una sorta di “astrazione disindividuante” che, a lungo termine, potrebbe creare mutazioni eugenetiche tali da tradursi  in una comunità di ermafroditi biologicamente sterili e psichicamente instabili perché confusi  su quei ruoli che il subconscio, specchio del DNA, potrebbe eccitare memore del “retaggio atavico”  di genere presente nel genoma umano. Il confine con la pazzia diverrebbe assai labile, ammesso e non concesso che questa non sia giá presente il larga parte delle comunità LGBT. Non riesco a immaginare nulla di piú folle e criminale della manipolazione della psiche infantile per condizionare ed orientare la naturale innata specificitá di genere in funzione di morbose pulsioni di taluni depravati, agglomerati nel lezzo del loro lerciume esistenziale, se non vedere un parallelismo con le teorie eugenetiche e le sperimentazioni di ingegneria genetica che il dott. Josef Mengele conduceva nei laboratori di Auschwitz-Birkenau. Cronache piú o meno recenti ci informano di pressioni fatte da esponenti della fauna LGBT, a livello parlamentare, affinché venga promosso l’indottrinamento dei bambini negli asili-nido secondo i canoni della teoria Gender perché, secondo costoro, la diversitá di genere non è innata ma è indotta dall’educazione delle famiglie eterosessuali.

Il voler creare agendo contro natura una societá di individui omosessuali o asessuati denota non solo cinismo e sadismo ma anche il desiderio di distruggere le leggi che la natura, dalla notte dei tempi, ha posto per la sua stessa eternazione. Giá stanno accreditandosi in Italia agenzie straniere per la commercializzazione  di “uteri in affitto” con tanto di tariffario: utilizzare le donne come macchine per far figli su ordinazione ( come il distributore automatico: metti il gettone ed esce la tazzina col caffè ); questo è il risvolto commerciale del mercimonio voluto da LGBT  secondo i quali i bambini sono merce acquistabile con il bancomat. Questi sono anche i frutti, forse non voluti ma certamente prevedibili, degli studi sulla fecondazione in vitro e sulla clonazione umana, delle sperimentazioni, delle forzature che l’ambizione e la spregiudicatezza del dott. Severino Antinori, ginecologo, ha consegnato alla storia e la follia criminale della sinistra italiana ne è mallevadrice. In tutta questa follia ad uscirne calpestata è la dignitá della donna a dispetto delle battaglie del femminismo piú acceso per la sua emancipazione, per la sua dignitá, per il ruolo di sposa e di madre. È il valore della persona umana che viene ridotto a oggetto di scambio.

Mi chiedo sovente quali siano le ragioni  del  cedimento del governo alle pressioni della masnada LGTB per diffondere nelle scuole di ogni ordine e grado la teoria Gender, mi chiedo fino a qual punto sia estesa la correitá del Ministero dell’istruzione presieduto dall’on Stefania Giannini al quale fanno capo sia il Dipartimento delle Pari Opportunitá ( tristemente noto per per aver avallato la pubblicazione e la diffusione nel 2013 di alcuni libercoli in tutte le scuole, ivi comprese quelle dell’infanzia, inneggianti alla nuova famiglia omosessuale composta da due mamme o da due papá) sia il gemello UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziale ) ancor piú tristemente noto per essere protettore e garante della fauna LGBT e delle loro nefandezze e quindi correo ed omertoso nella diffusione della teoria Gender. Mi piacerebbe sapere se l’illustre ministro Stefania Giannini manderebbe o abbia mai mandato i suoi figli ( se mai ne abbia o ne abbia avuti) nelle scuole dell’infanzia (asili) ove si insegna la masturbazione precoce, si legittima la famiglia omosessuale, si diffonde la  “nobiltà” della “neo-cultura” Gender e si arriva all’assurdo di far tenere in alcuni licei una “lectio magistralis”  da ( o dalla ) nota transgender Vladimir Luxuria. Se l’illustrissima Ministra Giannini non ha fatto tutto ció  ha forse posto un discrimine tra lei e gli LGBT tra il proprio agire e l’ideologia Gender vagheggiata dal governo Renzi?

Il sovvertimento dei princípi morali e culturali che contraddistinguono le millenarie civiltá occidentali che da sempre hanno identificato la formazione della famiglia nella coppia eterosessuale contrapponendola alla nuova famiglia omosessuale e che ha portato al delirio della teoria Gender nell’esaltazione del sessismo piú abnorme,  non puó che produrre quell’immiserimento culturale, quell’ involgarimento dei rapporti interpersonali-generazionali, quell’abbrutimento nei rapporti di coppia molto spesso ridotti a mera esibizione, che sono ormai sotto gli occhi di tutti. Ancora una volta riaffermo che ognuno deve essere libero di esprimere la sua sessualità secondo le sue proprie pulsioni purché ció avvenga in modo discreto, nel chiuso e nella riservatezza delle abitazioni, nel rispetto dei sentimenti altrui, ma soprattutto in nessun modo devono mai costituire turbamento o condizionamento della delicata psiche infantile. Sono riusciti a cancellare dal codice penale il reato di plagio quindi ad abbattere l’ultima difesa della psiche infantile; hanno inventato il reato di omofobía in ossequio al  demenziale “politically correct” ed a supporto della omofilía, del tutto ignorando il “moralmente giusto” colonna portante degli aneliti umani nella ricerca e nella conservazione della dignitá e nel miglioramento sociale e culturale. Ci sono Stati seri con un governo serio come la Svizzera che ha vietato la diffusione della teoria gender nelle scuole; ci sono stati fantoccio con un governo di Pulcinella come l’Italia Renziana che accoglie le istanze del sessismo piú depravato.

Purtroppo “dimenticavo” che siamo in presenza delle aberrazioni della sinistra progressista e neo-illuminista che nella distruzione dei valori morali, culturali, identitari di un popolo trova il suo nutrimento. Ai miei lettori che non siano particolarmente edotti sui temi criminosi della teoria Gender suggerisco di digitare nella finestra di ricerca GOOGLE quanto segue: PROVITA gender – casi gender nelle scuole. Al terzo posto nella strisciata verticale degli argomenti apparirà questo stesso titolo sul quale cliccare per leggere l’orrore in tutte le sue sfaccettature, come accesso iniziale ad una documentazione assai ampia.

 

www.cesareniluigi.it

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