Oggi sono felice: a metá e con moderazione perché speravo in un plebiscito ancor maggiore, ma pur sempre felice. La vittoria del “NO” che ha tolto di mezzo Matteo Renzi e che ci ha liberati dal renzismo (sará poi vero?) forse consentirà all’Italia una pur faticosa risalita dal baratro della devastazione politica nel quale il vate di Rignano l’aveva precipitata. Certo, ci ritroviamo ancora sul gobbo i costi e l’inutilitá del CNEL , un bicameralismo farraginoso e frenante, i costi altissimi della politica, le interferenze dei senatori a vita, i privilegi della casta, una Costituzione obsoleta e via discorrendo nel lungo elenco delle aberrazioni della politica italiana ma almeno (“salus infirmorum”) avremo la speranza che con un governo diverso le cose possano cambiare. Sempre meglio che ritrovarci intrappolati in una riforma costituzionale raffazzonata e peggiorativa, voluta dalla causidica Maria Elena (Etruria – cito da “ IL Giornale”) Boschi, riforma nella quale i poteri del Premier ( il giovinastro-capo e suoi successori ) risulterebbero estremizzati e la dominanza del PD nel panorama politico italiano sarebbe assai difficilmente erodibile per innumerevoli anni a venire.
Non voglio in questa sede riproporre e ripercorrere le ampiamente illustrate argomentazioni del fronte del “NO” perché il farlo sarebbe stucchevole e pleonastico, ma vorrei invece ragionare su un possibile ed auspicabile futuro per la mia Patria. La politica distruttiva del Partito Democratico acutizzata dal renzismo e suffragata dal dilagante “progressismo” dell’Unione Europea tutt’ora sotto i fumi del comunismo ( come l’alcolizzato lento a smaltire la sbornia) ha consegnato l’Italia ad un potere informe e senza volto, l’Unione Europea per l’appunto, a questo cedendo la sovranitá legislativa ed economica. Dall’asservimento a questo mostro comunitario dobbiamo riscattare la nostra dignità, la nostra identità storica, la nostra cultura e liberare le nostre forze produttive (agricoltura e industria) dalle pastoie imposteci dai burocrati di Bruxelles; dobbiamo riscoprire la salvaguardia dei nostri figli ricomponendo la dignitá della nostra scuola oggi minata dal diffondersi della teoria Gender voluta dalle immonde lobbies LGBT; dobbiamo porre uno stop assoluto all’immigrazione clandestina ed attuare una metodica e capillare pulizia etnica ricollocando in modo coatto nei loro rispettivi paesi d’origine i vandali invasori e dobbiamo farlo con modalità incruenta prima che gli italiani esasperati dal degrado e dalla violenza, armi alla mano, applichino una pulizia etnica che nessuno puó augurare o augurarsi; dobbiamo rivalutare e ristabilire la vera democrazia che trova fondamento nella nostra identità giudaico-cristiana anche travalicante con il razionalismo ateo la stessa fede cristiana; dobbiamo debellare con ogni mezzo l’islamizzazione che sta fagocitando le nostre istituzioni ammorbando la nostra cultura, sgretolando la nostra sicurezza, imbastardendo il nostro patrimonio monumentale. Ma l’Unione Europea è contraria.
Donald Trump ci ha indicato il cammino e la prassi: prima gli americani e l’America. Perché mai noi non possiamo dire:prima gli italiani e l’Italia? Perché mai dobbiamo essere servi di una Unione Europea vagheggiata e partorita dalle follie e negli incubi onirici di Nikolaus Kalergi, di Altiero Spinelli, di Romano Prodi, di Carlo Azeglio Ciampi, di Giorgio Napolitano, di Jean-Claude Junker, dal trattato di Maastricht e dagli accordi di Shengen? Quei succitati personaggi sono tutti espressione di una sinistra post-sovietica figlia e madre di una devastante non-cultura illiberale che finisce col deprimere e svilire i popoli e per avvantaggiare i potentati dell’alta finanza globalizzata ed il grande capitale che ne è mentore ed artefice.
Il “NO” scaturito dal referendum deve indurre il prossimo governo, scaturito da elezioni immediate e non procrastinabili con inciuci, governicchi, governi tecnici o di scopo (ne va della credibilità e dell’onorabilitá di Sergio Mattarella), a varare una legge elettorale realmente rispettosa della volontá e delle scelte del popolo; deve rivedere la Costituzione rendendola congrua all’attuale momento storico e nel contempo rappresentativa dell’italianitá nella fierezza della sua intoccabile identità storica e della sua sovranitá; deve una volta per tutte eliminare i privilegi della casta ed i suoi aurei appannaggi, gli Enti inutili (non solo il CNEL) e il senato; deve ridare agli italiani la fiducia nella politica mediante leggi che promuovano il lavoro scoraggiando la delocalizzazione delle nostre industrie e privilegiando la nostra imprenditoria industriale, artigianale ed agricola proteggendola dalla concorrenza estera; ridare sicurezza agli italiani varando ed attuando leggi severissime contro la criminalitá con la certezza della pena ed il diritto inalienabile alla legittima difesa non mai soggetta alla discrezionalità di un giudice; riconferire prestigio e dignitá alla Forze dell’Ordine che a loro insindacabile discrezione possano usare le armi in dotazione per difendere la loro vita, la loro divisa, il loro onore nell’adempimento del loro lavoro.
L’interminabile invasione di orde di selvaggi primati africani che qui giunti trovano un soggetto Alfa, autodefinitosi “mediatore culturale”, arrogante ed ignorante, che li appoggia e li giustifica nella prevaricazione dei diritti degli italiani, puó e deve essere fermata mediante un impenetrabile blocco navale militare entro le nostre acque territoriali. Qualsiasi natante carico di vandali africani deve essere bloccato, rabberciato alla meglio se pericolante, quindi trascinato con il suo carico ai limiti delle acque internazionali a ridosso delle acque territoriali libiche (o di altro Stato della costa occidentale Africana) cosí che mai taluno possa accusare l’Italia di aggressione militare. Quindi il natante con il suo scafista venga avviato verso la piú vicina terraferma. Le navi militari operanti il blocco trasporteranno o traineranno natanti precedentemente sequestrati ai trafficanti d’uomini onde ripartire il carico umano e scongiurare naufragi per sovraccarico. Questa identica modalitá deve essere applicata per tutti i clandestini di qualsiasi etnia, catturati sul suolo italiano mediante capillari rastrellamenti ed a partire dagli occupanti i centri di accoglienza, le onlus, le cooperative e quant’altro ma venga data ospitalità ed ottengano diritto d’asilo solo ed esclusivamente migranti cristiani in fuga da guerre. Sempre e comunque vengano respinti migranti musulmani, che nell’applicazione dei postulati e dei comandamenti coranici porteranno sempre distruzione e morte ad ogni occidentale, particolarmente se cristiano. Ma l’Unione Europea è contraria.
Prima che l’Unione Europea divenisse quel mostro che è, avendo l’Unione Europea fagocitato a partire dal trattato di Maastricht larga parte della sovranitá nazionale dei singoli stati membri, c’era a regolare il commercio L’Alta Autoritá della CECA (Comunitá Europea del Carbone e dell’Acciaio) con la quale bene o male ma comunque in modo accettabile le cose funzionavano senza eccessive umilianti riduzioni della sovranitá nazionale. Poi, con il passare degli anni la bulimìa di potere dei burocrati Lussemburghesi alimentata dai potentati dell’alta finanza globalizzata (banche internazionali e sovranazionali) diede vita a quel Parlamento Europeo (oggi presieduto da Martin Shulz) e a quella Commissione Europea (oggi presieduta da Jean-Claude Junker) che, complici i governi della sinistra italiana a partire da Romano Prodi, hanno reso l’Italia serva del diktat del Soviet Europeo avendo a questo ceduto gran parte della sovranità italiana apertamente prevaricando il popolo italiano non informato dei fatti. Questo grave delitto si configura come tradimento del popolo italiano e di “lesa maestà” all’Italia sovrana. Come si vede, la sinistra si pone sempre, a partire dalle teorie Marxiste-Leniniste fini ad oggi, come genitrice e nutrice del peggio. In un sussulto di dignitá e di orgoglio l’Italia abbandoni al piú presto l’Unione Europea dietro l’esempio della Gran Bretagna
Matteo Renzi, Maria Elena (Etruria) Boschi e tutta la congrega dei “compagni di merenda” del PD sono stati sconfitti da un referendum che avrebbe dovuto essere valutato solo nel merito, ma le loro malefatte e la loro arroganza hanno costretto gli italiani a rinnegarli politicamente e personalmente con il sonoro “NO” al referendum..