NEL CONTESTO SOCIALE E POLITICO
“Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di provincie, ma bordello !”…
( Dante Alighieri. Divina Commedia: Purgatorio – Canto VI)
L’amarissima immagine dell’Italia suscitata da Dante che ne raffronta le antiche glorie e la dignità di un tempo ( “…donna di provincie…” = antica Signora di genti ) con il miserevole e turpe proporsi nella nuova reltá di vergogna e disordine, è plastica rappresentazione, oserei dire divinatoria, della odierna realtà italiana. La mancanza di una guida sicura che allora, come oggi, ponesse freno all’imbarbarimento della morale e dei costumi in una societá sempre piú decadente, consegnava e consegna l’Italia ad un avvilente servaggio. L’irridente comportamento dell’Europa che ci sbeffeggia per l’inconcludenza politica di governanti parolai e cialtroni sovente collusi nel peggior mercimonio mafioso, neppure piú pare scalfire onorabilitá e dignità, perdute: a tal punto siamo ormai avvezzi ed acquiescenti all’infamante giudizio di codardìa ed accidioso gregarismo. Esempio eclatante della servile sudditanza italiana ci viene offerto in questi giorni dalle navi militari di Gran Bretagna, Irlanda e altri partner europei che attraccano nei nostri porti per scaricare orde di migranti recuperate in mare ma rifiutate da quegli stessi Paesi. Per costoro l’Italia è la pattumiera nella quale scaricare rifiuti umani considerati agenti inquinanti. Una convenzione marittima internazionale stabilisce che un nave militare ( ma anche mercantile ) in qualsiasi mare navighi, è considerata territorio del Paese al quale appartiene: ne consegue, a mio avviso, che chiunque metta piede su quella nave è ospite di quel Paese con tutti gli obblighi ed i vincoli internazionali derivanti. Quindi secondo il trattato di Dublino III n° 604/2013 che obbliga gli Stati membri dell’Unione Europea ad accogliere e prendere in carico sul proprio territorio il migrante che vi ha posto piede, quelle navi ed i loro Paesi d’appartenenza non solo hanno commesso un illecito amministrativo internazionale, non solo hanno violato il trattato di Dublino, ma anche hanno commesso atto di aggressione nei confronti di uno Stato sovrano violandone il territorio con mistificanti e strumentali scopi umanitari.
Com’era da attendersi, il Governo Italiano, vile e codino, ha passivamente accettato l’oltraggio in nome di quel buonismo masochista, suicida ed ipocrita che ne configura l’anima politica. Avrebbe dovuto negare a quelle navi l’approdo nei porti italiani costringendole a tenersi a bordo i migranti e a scaricarli altrove, magari sui rispettivi territori nazionali Europei nel rispetto degli accordi di Dublino. Gli Italiani: tutti zitti e contenti purché sia loro giornalmente ammannita la visione del Papa concionante o di una partita di calcio. Gli Italiani, popolo assai proclive al servilismo oggi confermano l’abulica propensione a demandare i propri destini all’altrui protervia, com’era manifesto fin dall’epoca di Dante. Fingono di protestare, gli Italiani, avverso quel governo espressione di una sinistra oscurantista, disfattista, amorale, disgregatrice dei valori della famiglia tradizionale, fingono di indignarsi per la vacuità dei proclami e delle promesse di Matto Renzi, per l’inanitá, o meglio, per l’esizialitá dell’opera di Angelino Alfano, per la manifesta anti-italianitá della super femminista Laura Boldrini, ma poi, chiamati al voto, se ne sottraggono motivando la scelta con la sfiducia nella politica e nelle istituzioni. Costoro, apatici qualunquisti di comodo, preferiscono meriggiare allo stadio, al ristorante, al mare o in altri ameni luoghi di svago o a bearsi della visione del Papa piuttosto che assolvere quel diritto-dovere che l’ordinamento democratico prescrive. Costoro, sovente primi nel criticare e contestare l’operato del governo profondendosi in un dinamismo parolaio inconcludente e fasullo, non hanno a mio avviso alcun diritto di critica ma, al contrario, essendosi sottratti ad un dovere sociale fondamentale andrebbero sanzionati con l’esclusione dai diritti sociali come ad esempio dal Servizio Sanitario Nazionale gratuito per un periodo di almeno tre anni. Lamentarsi di un malgoverno all’affermazione del quale si è contribuito con il proprio assenteismo elettorale è vile ed indegno oltre che stupido: “ chi è causa del suo mal pianga se stesso “.
La politica italiana, per la sua incapacitá ad adeguarsi, nella sua multiforme faziosità, al corso della storia adottando risoluzioni e provvedimenti idonei a porsi in posizione di considerazione e rispetto nel consesso delle nazioni, espone l’Italia al ridicolo ed al dileggio tanto piú rimarchevoli quanto piú il suo direttorio ostenta, tronfio e pettoruto, vane capacità di convincimento e coinvolgimento nella sua politica internazionale. Ne è miserrima e vergognosissima prova il contenzioso con l’India per la vicenda dei nostri Maró Salvatore Girone e Massimiliano Latorre che le ridondanti esternazioni di Matteo Renzi e l’infantilismo istituzionale di Federica Mogherini e di Roberta Pinotti tuttora lasciano alla mercé di quello stato-canaglia. Si aggiunga la fallimentare gestione nel controllo dell’invasione delle infinite orde di immigrati clandestini che sa solo esprimersi in flebili guaiti imploranti aiuto a quell’Europa matrigna che guarda altrove nell’evidente disprezzo dell’italianitá intera. L’Unione Europea, a tempo perso, a Bruxelles discute di quote di accoglienza per ogni singolo stato componente, mentre nel contempo ben 12 Stati membri su 28 negano la loro disponibilità ad onorare l’accordo. La Gran Bretagna minaccia addirittura un referendum per uscire da quella nefasta alleanza con questo rimarcando la sua assoluta indipendenza dal diktat del Soviet Europeo e l’ammirevole ed invidiabile orgoglio nella sua dignitá di Stato sovrano.
L’Italia del finto buonismo neo-comunista e papalino, nell’affannosa corsa al dissacramento della sua storia, delle sue tradizioni, della sua cultura, ammiccante al piú turpe mercimonio messo in atto dalle cooperative rosse di mafia capitale, prosegue ad esprimere la sua vocazione masochista e suicida attraverso il favoreggiamento all’invasione affermando che è impossbile fermare il flusso dei migranti. La cecità, l’inadeguatezza politica, la corruzione di chi ci governa impedisce loro di adottare drastiche misure risolutrici del problema: annullare gli accordi di Shengen per ristabilire i controlli ai confini; effettuare blocchi navali entro i confini delle nostre acque territoriali per trarre in salvo i migranti sui barconi riportandoli, “ipso facto”, al porto di parterza o in prossimità di una qualsiasi costa africana ed ivi scaricandoli utilizzando lo stesso barcone intercettato senza con ció invadere le acque territoriali di un qualsiasi paese; ripristinare, aggravandolo, il reato di immigrazione clandestina consentendo così l’arresto di chiunque sia privo di permesso di soggiorno e di deportarlo in un qualsiasi paese africano utilizzando barconi precedentemente sequestrati rabberciati alla meglio e condotti al traino di navi militari; svuotare i centri di accoglienza deportando nei presumibili paesi d’origine o in prossimità delle coste africane tutti gli immigrati clandestini presenti con lo stesso metodo e gli stessi mezzi giá enunciati.
Tutto questo l’’Italia lo potrebbe fare se ci fosse la volontá politica, un sussulto d’orgoglio e della dignitá nazionale di appartenenza ad una nazione in lotta per la sopravvivenza di se stessa, della sua storia, delle sue tradizioni, della sua cultura, ma, “ mala tempora, mala mores” , oggi, con Giosué Carducci non ci rimane che dire: “…Il ghetto d’Italia dischiuso è per tutti /// chi al popol d’Italia un calcio vuol dar ? “… frase tratta dalla poesia: “ Meminisse Horret “ e posta in bocca a Dante Alighieri.