Va sempre piú complicandosi il fenomeno invasivo dell’immigrazione clandestina non tanto per il fenomeno in quanto tale, giá di per sé gravissimo, o per l’aggravio delle spese improduttive che arreca all’’Italia nel delicatissimo momento di crisi e di impoverimento generale, quanto per l’incomprensibile ed insensata ostinazione dell’Italia nell’attuazione di un’accoglienza che, se per ora é solo deleteria, presto diventerà mortale. Il governo italiano e le correnti politiche che lo esprimono, ben lontano dall’assumere drastiche iniziative tese a bloccare l’invasione e con ció a difendere il popolo italiano, pervicacemente si produce in ciance e querimonie per il difforme comportamento dell’Europa che ne disattende la masochistica suicida vocazione buonista. L’esempio di Stati piú avveduti e lungimiranti, quali la Gran Bretagna che sbarra le porte di casa all’orda migrante pur avendo giá costruito a Calais una insormontabile barriera di filo spinato,o l’Ungheria che per le stesse ragioni è in procinto di costruire un muro lungo i confini con la Serbia, o La Spagna che oltre alle micidiali barriere di Ceuta e Melilla spara su chi fortunosamente riuscisse a superarle, o la Grecia che a ridosso della sua cittá Nea Vyssa ha eretto una formidabile barriera ai confini con la Turchia per tenere lontani i migranti siriani ed iracheni, o le altre molte nazioni Europee che rifiutano le ripartizioni in quote di migranti, non pare minimamente illuminare le nostre faconde “intellighenzie“ governative.
Per chi ci governa non ha alcun senso la difesa del popolo italiano, la sua dignitá e la sua identitá, proclive com’è a prostituirsi a ideologie disgreganti e disindividuanti e al tuffo nel buio di un’Europa che non è e non potrá mai essere uno Stato sovrano universalmente accolto e riconosciuto: troppe sono le diversitá storiche, culturali, linguistiche delle Nazioni che la compongono e troppo grande è il divario del loro vissuto esistenziale. L’Unione Europea è solo una finzione economica, un’unione monetaria utile agli scambi commerciali ma nulla piú, una fata Morgana senza corpo né anima. Appellarsi all’irridente Europa per la difesa degli interessi del popolo italiano fidando nell’univoca propensione alla condivisione dell’accoglienza delle orde migranti non solo denota cecità ed inadeguatezza politica, non solo esprime una onirica visione della realtà geo-politica del momento storico che stiamo vivendo, ma anche e purtroppo rivela il mefitico influsso del miasma Vaticano. Piú volte in precedenti articoli avevo scritto che le invasioni, come la storia insegna, si respingono con le armi e non certo con il codardo salmodiare dei preti ma ora aggiungo: tantomeno con folli ed autolesive politiche d’illimitata accoglienza.
Importanti testate giornalistiche fanno a gara nel denunciare l’inadeguatezza dell’Europa ( e dell’Italia ) a fronteggiare e risolvere il problema dell’invasione dei migranti, e sovente irridono declassandole ad utopica demagogia o ad umana perversione quelle drastiche misure che, nell’interesse del nostro popolo, potrebbero forse risolvere il problema, ma al di lá delle chiacchiere i loro illuminati celeberrimi giornalisti nulla di concreto propongono. I bellissimi articoli apparsi sul Corriere della Sera di oggi 18 Giugno a firma di Menicucci, Montefiori, Sarzanini, Sarcina, Verderami, e quello di Maurizio Caprara, dettagliatissimo nella logica descrittiva della geopolitica mondiale, sono, come sempre, un riassunto dello “ statu quo “ della politica internazionale e delle pulsioni ed esigenze antropiche che caratterizzano l’esodo, ma nulla rivelano di propositivo e concreto: è analisi critica fine a se stessa. Caprara, con velata cortese ironia, scrive: “ Curiosa un’altra trovata (virtuale): obbligare le navi che soccorrono imbarcazioni cariche di stranieri e portarli nello Stato del quale battono bandiera le navi stesse. Se sono militari il coordinamento della missione Triton è italiano….” e quindi la conclusione del ragionamento è che deve essere l’Italia a farsene carico. Non credo che la “ trovata virtuale “ alla quale l’insigne giornalista si riferisce sia quella contenuta nel mio precedente articolo : “Quale Italia – parte seconda “ perché dubito fortemente che un giornalista del calibro di Maurizio Caprara si abbassi a consultare il mio modestissimo blog leggendovi un altrettanto umilissimo articolo, quindi tengo per certo che qualcun altro, prima di me, abbia mandato in rete la “ trovata virtuale “; pur tuttavia non posso che pienamente condividere il concetto di respingimento in essa espresso che, ( se i miei pazienti e cortesi lettori avranno la bontá di rileggersi la seconda parte di “Quale Italia”) sia pure in modo succinto spiega quello che piú che una “ trovata “ è una proposta., da non disgiungersi dalle altre ivi enunciate.
Sono perfettamente consapevole che il debole governo di uno Stato imbelle ed asservito qual’è quello italiano non prenderà mai decisioni che Stati autorevoli e governi dignitosi quali la Gran Bretagna, l’Ungheria, la Spagna, la Svizzera, la Francia e molti altri stanno adottando per il respingimento degli invasori, come sono consapevole che il fatalismo qualunquista degli italiani non verrá scalfito dai pochi che ancora credono nei valori identitari conquistati e tramandati dai padri. Oggi, il solo credo è il profitto.
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