MATTEO RENZI: UN BUON INIZIO

Il discorso di Matteo Renzi nell’aula di Palazzo Madama è stato serio, coinvolgente, condivisibile nei contenuti e piacevole nella forma. Finalmente sembra si sia usciti dagli stereotipi lessicali di una casta politica ammuffita e forse realmente entrati nell’epoca della ” politica del fare “. Non sono mai stato né lo sono tutt’ora un uomo di sinistra ( ma nemmeno di destra perché mi ritengo di libero pensiero e via via do il mio voto di suffragio a chi a parer mio meglio opera per gli interessi ed il buon nome dell’Italia ) e quindi sono del tutto immune dal sospetto di appartenenza politica.

Il discorso di Matteo Renzi delinea il programma del suo governo e si concentra su Lavoro, Fisco, Scuola, Giustizia, temi fino a ieri pressoché totalmente disattesi da una casta politica in continua belligeranza tra le correnti di uno stesso partito oltre che con i partiti avversi.

Il grosso problema per il neo Presidente del Consiglio sarà quello di evitare e superare le molte trappole e gli ostacoli che i professionisti della politica gli apporranno, provenienti anche da membri del suo stesso partito, nelle scaramucce perverse delle logiche di partito per l’occupazione di ambite poltrone. Matteo Renzi disse: “questo è il tempo del coraggio…..se questa sfida la perderemo sarà solo colpa mia “. No, Signor Presidente, se questa sfida la perderete non sarà colpa sua, bensì la colpa, il dileggio, il disonore cadranno su chi Le avrà proditoriamente minato il terreno e, mi creda, nel suo stesso PD c’è già chi sta affilando il coltello. Costoro si annidano tra gli scranni delle cariatidi del vecchio P.C.I. e non sopportano la ventata di giovinezza e di innovazione che Lei sta portando nella politica italiana.

Le Riforme Istituzionali ( anche se il piano è per ora incompleto ) quali l’abolizione delle Province , la riformulazione del Senato, una nuova legge elettorale, non possono più attendere, così come il rilancio del Lavoro al quale è collegata l’economia vitale di tante persone e famiglie. La manutenzione e la ristrutturazione degli edifici scolastici è improcrastinabile, come lo sono l’adeguamento economico del lavoro degli insegnanti e la valutazione del merito nell’espletamento della delicata ” missione “. A questo proposito riporto qui un tratto dell’articolo di Orsola Riva apparso sul Corriere della Sera di Martedì 25 Febbraio che sintetizza il progetto di Matteo Renzi con una incontestabile riflessione:”…..E come non applaudire quando Renzi ha affermato la necessità di restituire valore sociale agli insegnanti? Sono tutti malpagati, disprezzati dagli alunni e dai genitori, salvo poi rovesciare su di loro responsabilità educative che dovrebbero essere di sistema. E qui, sicuramente, ci voleva molto più coraggio. Perché per ridare dignità alla professione bisognerebbe smetterla di pensare agli insegnanti come a un monolite, uscire dall’ipocrisia di un sistema in cui tutti i professori sono uguali e i volonterosi sono pagati come i lavativi. Ma questo significherebbe passare dallo slogan ai fatti, dall’analisi del problema al tentativo di trovare delle soluzioni. Ed è là che tutti aspettiamo Renzi. “

La riforma fiscale che prevede benefici per Buste Paga, Pensioni e Aziende, con la riduzione del cuneo fiscale e con il taglio delle tasse, Matteo Renzi li pone tra gli obbiettivi primari onde ridare slancio all’esausta economia italiana. Tuttavia c’é un aspetto che forse gli è sfuggito e che concerne i rapporti tra Stato e Chiesa. Premesso che a mio avviso è del tutto anacronistico ed impensabile che ancora sia dia valenza ai Patti Lateranensi, nati nel nefasto tempo storico del fascismo e che oggi un avveduto governo dovrebbe disconoscere ed abiurare, risulta stridente la discriminazione,il privilegio accordato alla Chiesa, o al Vaticano che dir si voglia, che consente a costoro di non pagare le tasse che ogni ente o impresa deve all’ospitante Stato Italiano. Ogni parrocchia dovrebbe avere una partita IVA, dovrebbe essere assoggettata ad ispezioni e controlli della Guardia di Finanza, dovrebbe pagare tutte le tasse relative al possesso di immobili: Chiese, Cappelle, Conventi etc…ed ove fosse economicamente impossibile l’adempimento fiscale da parte di ogni singola parrocchia, ad essa si sostituisca il competente Vescovato o direttamente il Vaticano. I palazzi Vaticani stessi dovrebbero essere assoggettati al pagamento delle tasse sugli immobili stante il fatto che insistono sul territorio Italiano. Impresa assai ardua per qualsiasi governo ma penso che i tempi siano maturi per arginare le intromissioni del fideismo nell’economia reale di una nazione.

Altro problema che il neo Presidente dovrà affrontare é quello dei Diritti Civili per le Unioni Civili e quello dello Ius Soli, sui quali si profila un difficile compromesso.
A mio avviso le unioni civili possono e devono venir legalizzate purché siano nell’ambito di una coppia eterosessuale e non mai e per nessun motivo estendersi a coppie omosessuali. Legalizzare la coppia omosessuale sarebbe il primo passo per concederle l’adozione di bambini, orrendo crimine che prelude ad una nuova formazione omosessuale nell’ambito di quella coppia. Ne conseguirebbe la distruzione della vera famiglia, formata da un uomo da una donna e dai loro figli ( questo è un disegno propugnato dal marxismo che appunto partendo dalla distruzione della famiglia tradizionale si prefigge la distruzione della società democratica e liberale per affermare l’avvento della società comunista. ). Su questo argomento Matteo Renzi troverà innumerevoli ostacoli predisposti dai veterocomunisti nostalgici di marxismo e stalinismo, che nelle organizzazioni ed enti omosessuali trovano il loro status, e nei centri sociali il loro braccio armato. Riguardo poi allo Ius Soli il neo Presidente dovrà affrontare un problema molto delicato. A mio parere l’applicazione dello Ius Soli ” sic et simpliciter ” costituirebbe danno irreparabile per l’identità italiana dalla quale non si deve prescindere se si vuol salvaguardare la nostra cultura, la nostra storia, le nostre tradizioni che nel processo di globalizzazione già tendono a sfumare. Un giusto compromesso lo si può trovare, e in qualche modo é già ìnsito, nel riconoscere cittadinanza italiana ai figli di immigrati che abbiano ottenuto cittadinanza italiana e che quindi, presumibilmente, si sono integrati nella realtà socio-politica italiana.

L’altra grande sfida che Matteo Renzi dovrà affrontare è relativa alla riforma della giustizia che non solo dovrà ridimensionare la durata dei processi, non solo dovrà garantire la certezza della pena, ma anche dovrà garantire che mai vengano approvate leggi ” ad personam ” o ” contra personam “. Troppe volte abbiamo assistito a tentativi di delegittimazione dei magistrati da parte di influenti e potenti personaggi che volevano stravolgere a loro vantaggio leggi e sentenze. Così pure si dovrà intervenire sullo strumento legislativo affinché magistrati politicizzati e chiaramente schierati non applichino la legge secondo le proprie ideologie. Collegato a questo problema, sia pure in modo indiretto, c’é quello dell’efficienza e della dignità delle forze dell’ordine. Non é accettabile che Carabinieri e Agenti di Polizia rischino ogni giorno la vita, e talvolta la perdano, per un compenso irrisorio rispetto al compito che svolgono, non é accettabile che non possano adeguatamente difendersi prevenendo chi attenta alla loro incolumità. Anche qui le resistenze che Matteo Renzi potrebbe trovare da parte di chi nel disordine sociale vede il tramite per l’affermazione di devastanti ideologie, saranno tanto subdole quanto fortissime.

Rimane l’aspetto dei rapporti con l’Europa, col mondo intero, e l’umiliante contenzioso con l’India per l’illegale detenzione dei Marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. Pur rimanendo nell’Europa perché è in essa che si fonde il destino di un popolo, in nessuno modo dobbiamo sudditanza alla Germania ( leggi Merkel ) o ad altra nazione: la nostra dignità di Italiani consci della nostra valenza imprenditoriale, culturale, storica, non deve farci ritenere secondi ad alcuno. La presunzione altrui non deve mai poter ottundere la consapevolezza del nostro valore. L’India, vergognosa accozzaglia di realtà tribali, nella quale ancora esistono i paria, gli intoccabili non censibili nell’assoluto degrado della loro infima condizione psico-fisica, non può permettersi di raggirare ulteriormente la nazione Italia, né noi lo dobbiamo più permettere. Con tutte le nostre forze e con tutti i mezzi dobbiamo operare affinché l’azione internazionale, mondiale, prema sull’India affinché con immediatezza ci riconsegni incolumi i due nostri soldati. Confido che il governo Renzi abbia gli attributi per ottenere tutto ciò e che, risultando irrisolutoria pur anche la forte pressione internazionale, abbia il coraggio e la dignità per autorizzare un blitz dei corpi speciali delle nostre Forze Armate per riportare in Patria i nostri due Marò.

Auguri Presidente Renzi, il suo inizio è  stato entusiasmante: non ci deluda.

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