L’ITALIA SVILITA : l’ITALIA PERDUTA

È ormai prossima la data di inaugurazione ed apertura di EXPO 2015 a Milano e tuttora  poco o nulla si conosce circa le misure di sicurezza e prevenzione che l’eccezionalitá dell’evento richiede, per il piú che concreto timore di devastazioni e violenze che le varie fazioni di No Global, Black Block, antagonisti dei centri sociali, anarchici insurrezionalisti e quant’altro si teme stiano progettando. Sorge quindi il sospetto che la tentennante e fallimentare politica governativa italiana volutamente sottovaluti e non affronti il problema cosí che poi si possano colpevolizzare le Forze dell’Ordine per approssimazione nella valutazione del pericolo e, conseguentemente, di disorganizzazione ed inadeguatezza nella prevenzione e nella repressione. IL tristemente famoso G:8 di Genova  ne è la macroscopica prova ma non la sola. I segnali che giungono dall’estero circa bande di violenti pronte ad invadere Milano in appoggio ai sovversivi e devastatori dei centri sociali sono chiari a chiunque non sia ottenebrato dalla faziosità politica di sinistra, che in Rifondazione Comunista e nel Comunisti Italiani trova il suo acme. Per costoro vale sempre il principio del “ tanto peggio, tanto meglio “ perché è nel caos sociale che la  loro perversa ideologia trova alimento.

Matteo Renzi e tutta la compagine governativa di sinistra ( in primis l’ineffabile ministro dell’interno Angelino Alfano) ben se ne guardano dall’attuare severissime norme preventive e repressive e si limitano a pensare di concentrare nella zona centinaia di Carabinieri e Poliziotti ( cosí distogliendoli dal normale controllo anticrimine) negando l’urgenza del varo di una norma che consenta all’Esercito di pattugliare, prevenire, disperdere ed annientare con ogni mezzo qualsiasi assembramento e manifestazione di facinorosi, di vandali, di sovversivi. Agli occhi del mondo EXPO sará la prova della serietá e dell’affidabilitá del governo italiano, ma purtroppo questa è l’Italia dei ciarlatani, degli eunuchi, dei vili: quale stridente contrasto con gli eroici artefici della nostra storia e con la dignitá e la fierezza di Fabrizio Quattrocchi che seppe umiliare il boia che lo stava uccidendo dicendogli: “ vi faccio vedere come muore un italiano “ ( Iraq 14 Aprile 2004 ). Quei codardi che nei palazzi del potere tessono subdole trame nel perverso progetto di cessione della sovranità nazionale dell’Italia all’Europa negazionista di ogni peculiaritá nazionale e nazionalista, che nel folle disegno di una realtà multietnica, multirazziale, multiculturale, inter-religiosa sviliscono l’Italia, esigono e si avvalgono della protezione delle Forze dell’Ordine ma le criticano per inefficienza nella prevenzione e nel contrasto di devastazioni ad opera di manifestanti violenti. Carabinieri e Poliziotti massacrati per costoro non fanno notizia ma consegnano agli onori della storia vandali sovversivi potenzialmente omicidi: ne é  un esempio quel Carlo Giuliani (G.8 di Genova, 20 luglio 2001) al quale è stata dedicata un’aula del Parlamento e per il quale è tuttora presente in Piazza Alimonda un cippo commemorativo.  Ritengo criminale e direi premeditatamente omicida inviare  alcune centinaia di Carabinieri e Poliziotti ( servitori dello stato e padri di famiglia) a contenimento e contrasto di migliaia di manifestanti violenti che appunto per l’enorme disparità numerica hanno buon gioco per ferire ed uccidere, supportati da una legge iniqua che impedisce agli Agenti l’uso delle armi in dotazione per difendere legittimamente la loro vita e l’onore della loro divisa.

La piú bieca, abbietta ideologia comunista trova ancora spazio e consenso in una politica di governo che tuttora consente l’esistenza di partiti extraparlamentari apologetici e restauratori del peggior stalinismo. A suo tempo, giustamente, fu dichiarato costituzionalmente illegale il fascismo e l’apologia del fascismo, ma lo stesso provvedimento non fu mai adottato per il comunismo ed ora se ne vedono gli effetti. Ogni giorno la follia di chi oggi ci governa riesce ad inventare nuove strategie per umiliare gli italiani ammiccando ai restauratori di quel mondo illiberale e putrefatto, artefice di sopraffazione e negazionista del diritto e della dignitá di uomini liberi, che vediamo agitarsi sventolante rosse bandiere con la falce e il martello.

A questo avvilente e fosco quadro si aggiunge quello dell’espansionismo islamico che, supportato dall’incombente terrorismo jihadista è ormai prossimo ai nostri confini. Non si dimentiche che l’Isis è alle porte non solo dalla parte libica ma anche dalla Bosnia-Erzegovina nella quale esistono vasti territori dominati dalle nere bandiere dell’Isis: da questo enclave di terroristi ci separa solo la Croazia. Un governo responsabile e preveggente che non fosse dominato da un giovinastro aduso ad  esternazioni ed annunci inconcludenti ( richiama alla mente il conte della rocca di Culagna molto ben descritto nel poema satirico “ La secchia rapita “ di Alessandro Tassoni ) avrebbe da tempo annullato gli accordi di Shengen ristabilendo i confini, unico modo per controllare il flusso di eventuali terroristi islamici e l’andirivieni di criminali internazionali; avrebbe stretto accordi con la Russia di Putin, sicuro baluardo all’espansionismo islamico e non certo emesso sanzioni  per compiacere la Germania della Merkel e l’America di Obama.

 Ad ulteriore svilimento dell’integritá nazionale italiana ci si mette anche il Papa Bergoglio che non perde occasione per raccomandare accoglienza e solidarietà verso le orde di immigrati clandestini tra i quali, assai verosimilmente,  puó annidarsi la bassa manovalanza jihadista. Non è difficile dedurre che i migranti musulmani giunti in Italia col miraggio di trovarvi molto benessere e nessun dovere ma delusi dall’avversa realtà economica e istigati alla jihad dalla predicazione di imam integralisti, alla prima occasione si prestino al terrorismo propugnato dall’Isis. Il buonismo a buon mercato non ha limiti nell’umiliare gli italiani censurati e scrutati dal ligneo ceffo di Angelino Alfano, saldamente abbarbicato alla poltrona e incurante, come la sua collega Laura Boldrini, della priorità dei diritti degli italiani indigenti rispetto alle pretese di migranti clandestini e comunità Rom. Alfano e Boldrini che nella becera affermazione dell’accoglienza ad ogni costo non capiscono, o fingono di non capire che cosí facendo incentivano gli sbarchi, arricchiscono i negrieri, moltiplicano i morti in mare: piú migranti clandestini arrivano, piú ne muoiono per naufragio. Con la comune collega Roberta Pinotti, ministro della difesa, sono talmente inadeguati ad una qualsiasi carica istituzionale da non riuscire nemmeno ad ipotizzare che la nostra Marina Militare sia inviata a contrastare le bande armate dei negrieri che aprono i fuoco sulle imbarcazioni della nostra Guardia Costiera in azione di recupero e salvataggio di migranti in pericolo di naufragio. È il ridicolo internazionale.

La corsa al massacro  culturale, morale, comportamentale che quotidianamente dai palazzi del potere con rinnovata lena prende l’avvio, sorprende per l’inesauribile fantasia che i piloti del sistema dimostrano nell’individuare l’oggetto del loro furore. Attacchi forsennati all’integritá della famiglia tradizionale, alla valenza culturale educativa e formativa della scuola nei sani principii e presupposti sottesi all’educazione dei giovani, al rispettoso rapportarsi con l’altrui pensiero nel contenzioso dell’agone politico, trovano sovente illegittima giustificazione nel “ politicamente corretto “ in totale disprezzo del “ moralmente giusto “ che millenni di storia avevano fissato nel comune sentire della stragrande maggioranza degli italiani. Il culto smodato del mercato e del profitto ( degenerazione della libera iniziativa in una societá liberale e democratica ) ha creato prevaricazione e corruttela propagate dai palazzi del potere alle grandi realtà produttive nazionali svilendone la valenza e deprimendo l’orgoglio dell’imprenditoria italiana.

La manchevole dignitá, il dismesso orgoglio della identità italiana per le sue radici, per la sua storia e per la sua cultura, trovano nella pervicacia delle Istituzioni italiane al potere la genesi a progetti lesivi e svilenti dell’ìtalianitá, umiliata ed asservita al Soviet dell’ Unione Europea .

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