L’INDIGNAZIONE DEI CODARDI – parte prima

Ad ogni strage perpetrata dai terroristi islamici, puntualmente, giornali e televisioni si scatenano in  proluvie di cronache, di analisi e di articoli strappalacrime logorroici, ridondanti, ancorchè inutili. È accaduto per Parigi, Bruxelles, Berlino, Manchester ed ora anche per Barcellona e Torku in Finlandia ( per citare solo alcuni massacri in Europa ) con la conclusione che, passato l’effetto mediatico tutto torna esattamente come prima. I governi, dopo seriose riunioni e vani discorsi zeppi di pragmatismo fasullo sulla difesa dei propri cittadini e dei valori dell’occidente (verba verba praeteraeque nihil ) si affidano alla difesa passiva di manufatti posti ad ostacolo di attentati con autoveicoli su strade e piazze delle principali cittá, o nell’esibizione di polizia ed esercito nella presunta deterrenza e prevenzione di atti terroristici. I cittadini si agglomerano in sfilate e fiaccolate al grido “non abbiamo paura” come se questo bastasse ad esorcizzarla, la paura, che invece serpeggia latente nell’animo dei singoli che come pecore assediate dai lupi cercano sicurezza nell’assieparsi in moltitudini. Dopo di che, tutti in attesa della prossima mattanza.

Il terrorismo islamico ha trovato facile alimento nei teoremi buonisti di comunisti e cattolici sull’accoglienza indiscriminata, sulla liceità dell’immigrazione clandestina e, se pur con le diverse visioni proprie di quelle diverse ideologie hanno mercanteggiato con l’Islam il proprio tornaconto, in termini di voti, di potere temporale, di danaro. La stampa prezzolata dall’una o dall’altra parte, quando non da entrambe, salvo rarissime eccezioni si è sempre profusa in lacrimazioni verso il “povero immigrato” quanto mai meritevole e bisognoso di solidarietà ed accoglienza minimizzando o del tutto trascurando la bomba etnica insita nelle masse islamiche dei migranti che, appunto perché islamici,non hanno intenzione alcuna di integrarsi nelle culture occidentali. Quindi si è avvalsa, quella stampa, delle piú squallide e vergognose strumentalizzazioni e discriminazioni per orientare e plagiare l’opinione pubblica all’accoglienza, facendo leva sulla “pietas” insita nella cultura dei popoli occidentali. Ne sono esempio la spudorata ipocrisia e la vergognosa ambiguità con le quali la totalità dei giornali di sinistra  per mesi ci ha mostrato il corpicino esanime del piccolo Aylan  ( in fuga dalla Siria con i genitori) nel Settembre 2015 gettato dalle onde sulla spiaggia turca di Budrum, con il malcelato intento di indurre gli animi a favorire l’invasione clandestina e, per contro, la tendenziositá e la sfuggevolezza con la quale, nelle cronache se ne sono ben guardati dal  mostrare i cadaveri di bambini ed adolescenti ( in primis Saffie Roussos di 8 anni) massacrati dall’Islam nella strage di Manchester il 22 Maggio 2017, o quel corpicino esanime senza nome poco distante dalla madre e come lei accasciato sul marciapiedi della Rambla nella strage di Barcellona del recente 17 Agosto: immagine, quest’ultima, censurata per scongiurare un’ondata emotiva contraria ai desiderata dei favoreggiatori dell’immigrazione incontrollata e  clandestina. Cadaveri di serie A e cadaveri di serie B che pesano sulla coscienza dei buonisti.

Ora, a cadaveri ancora caldi ed a carni maciullate ancora da ricomporre, l’ineffabile Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il farisaico gesuita Papa Bergoglio, in perfetta sintonia ( ma questa è l’aberrazione del cattocomunismo ) ripropongono la definitiva approvazione dello ius soli ( e del conseguente ius culturae ) definendolo come esigenza e dimostrazione di civiltà. A Gentiloni e al PD farebbero estremamente comodo, vista l’imminenza delle elezioni, i voti di buona parte di quei 800mila nuovi italiani (in stragrande maggioranza musulmani) in etá di esprimere il voto; i quali poi, musulmani-italiani di oggi, sarebbero domani i potenzialmente terroristi islamici-italiani di seconda o terza generazione. A costoro devono poi aggiungersi circa 60mila nuovi italiani all’anno grazie allo ius soli e allo ius culturae che costituirebbero il bacino dei voti per il PD. L’approvazione di quella legge demenziale è da tempo avvenuta in Inghilterra, Francia, Belgio, Germania e qui le mattanze sono sotto gli occhi di tutti: ma Gentiloni e il prete gesuita Bergoglio si indignano. Il sangue degli innocenti che cola e colerà dalla stretta delle loro mani nell’alleanza piú vile, sul bronzo della memoria scriverà la storia del male nell’umanitá.

La piaga dell’immigrazione clandestina sulla quale stanno lucrando sia le cooperative rosse sia quelle cattoliche sia privati cittadini e albergatori incapaci sull’orlo del fallimento non è certo debellata dalla sospensione delle attività navali delle ONG che per anni, lucrando a loro volta, l’hanno favorita, ma ha semplicemente preso la variante dell’assalto alla Spagna. Onore al merito al Ministro dell’Interno Minniti che, pur essendo uomo di sinistra e del PD, ha elaborato quel documento che ha costretto le ONG a ritirare le loro navi e a sospendere i traghettamenti. Ben vengano gli accordi tra il governo italiano del premier Paolo Gentiloni ed il governo libico della Tripolitania di Fayez al Serraj (accordi sottoscritti dall’ONU ma che all’Italia costano molti milioni di dollari) per fermare l’assalto alle nostre coste e l’invasione dei migranti ( musulmani nella quasi totalità), ma fino a quando reggeranno questi accordi data la contrarietà dello stesso parlamento della Tripolitania ? Servirá quanto prima l’esborso di altro denaro? Non va sottovalutata inoltre la dichiarata avversione del governo di Tobruk presieduto dal generale Khalifa Haftar ai suddetti accordi ed all’Italia in primis ( avversione alimentata e condivisa dal figlio “intelligente” del defunto rais Gheddafi, Saif-al-Islam Gheddafi  che a Tobruk ha trovato solidarietá e protezione) e stante l’alleanza del governo di Tobruk con Francia (quanto ingolosisce il petrolio libico!) Russia, Egitto, Emirati Arabi. Non solo Khalifa Haftar ha giá avanzato enormi richieste di denaro ma ha anche minacciato di aprire i confini del sud-est della Libia ( Cirenaica ) consentendo il transito di enormi masse di migranti da Sudan, Ciad, Niger, verso le coste mediterranee della Tripolitania per un’ulteriore invasione dell’Italia. Altri denari: d’altronde l’Italia è ormai avezza al mercimonio, per la sua perduta dignità di Stato sovrano e a nulla serve l’indignazione dei codardi.

Ci fu un tempo, ci tramanda lo storico Tiro Livio ed era l’anno 390 a.C., nel quale i popoli barbari della Gallia guidati da Brenno sconfissero i romani e misero a sacco Roma. Brenno per fermare il saccheggio, gridando  “Vae victis” (guai ai vinti) pretese dai romani molto, molto oro, sempre piú oro. Giunse allora da Ardea, al comando di molti soldati, il tribuno consolare Marco Furio Camillo che opponendosi alle trattative con Brenno disse: “Non auro, sed ferro, recuperanda est Patria” (non con l’oro, ma col ferro, si difende la patria) sconfiggendo poi definitivamente i barbari. Oggi l’Italia sa esprimersi solo nel mercimonio piú squallido ed umiliante.

Non ripeterò quanto giá detto in precedenti articoli sul contrasto all’immigrazione clandestina e all’invasione dei barbari ma, con riferimento ai macellai dell’Islam affermo, senza tentennamento morale alcuno, che per costoro deve applicarsi la pena di morte: non è logico, non è accettabile, non è socialmente e politicamente giusto che un macellaio jihadista catturato dopo una strage terroristica, sia esso autore o fiancheggiatore, possa beneficiare delle leggi buoniste che gli consentono di vivere serenamente, per qualche anno, in prigione, perché non è logico, non é accettabile, non è socialmente e politicamente giusto che la società civile giá pesantemente  gravata da tanta sanguinosa  offesa, debba venir ulteriormente offesa e gravata dal mantenimento in carcere dello stragista. Che l’Unione Europea lo voglia o no, che la Carta Europea per i diritti dell’uomo lo vieti si agisca per una volta da Stato sovrano: esecuzione tramite impiccagione previa spruzzatura di sangue di maiale affinché nessuno si illuda di poter assurgere al paradiso di Allah.

Il seguito in un prossimo articolo

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