L’ATTENDISMO SUICIDA


I venti di guerra che spirano minacciosi dall’oriente islamico con il terrorismo, dilagante anche in alcune regioni africane, dovrebbe indurre gli stati europei ad assumere drastiche misure d’emergenza prima di ritrovarsi con il terrorismo in casa. Le orribili scene di torture, di stupri, di decapitazioni, offerte al mondo da vili e tenebrosi boia, alfieri di una religione omicida, retrograda ed oscurantista, dovrebbero convincere ognuno che non è piú tempo di tergiversare nel masochistico buonismo che ha aperto le frontiere a orde di barbari tra i quali si annida il fomite del terrore islamico. L’Italia, in particolare, si è distinta nella folle e perversa azione di un’accoglienza ad oltranza, propugnata dai serpenti vaticani e dalla fraudolenta cecità dei vari governi che l’hanno ridotta a una terra di conquista. Sono piaghe delle quali la storia d’Italia è piena

Oriana Fallaci, giornalista d’assalto e scrittrice quanto mai obiettiva di una realtà socio-politica incancrenita in elucubrazioni sull’avvento di societá multietniche, multirazziali, ed inter-religiose aveva a suo tempo suonato campana a martello per destare i dormienti e richiamare l’attenzione sul pericolo dell’aberrazione islamica che si profilava all’orizzonte. Inascoltata Cassandra, ora piú che mai si erge a oracolo e monito per tutto il mondo civile, nel quale, come tante formiche impazzite le genti si agitano allarmate, costernate, dalle feroci esibizioni della follia islamica. È cosa nota a tutti la vocazione clientelare, l’ambiguitá d’espressione, il camaleontico opportunismo che i “mezzemaniche” dell’Ordine dei Giornalisti, dai comodi ed asettici rifugi dei loto uffici, vuoi per paviditá, vuoi per prezzolata convenienza, spesso manifestano nelle loro esternazioni, ben lontani dall’eroica professionalità di quei loro colleghi che ogni giorno rischiano la vita in Siria, in Iraq, in Afghanistan per raccontare al mondo le atrocitá dell’Isis in nome di un fideismo criminale. Costoro vorrebbero ora imbavagliare chi, come Magdi Allam, con grandissimo rischio personale tenta di illuminare le abuliche menti sonnacchiose degli italiani sull’incombente pericolo. Per assecondare gli avvocati della nostrana consorteria musulmana stanno ora cercando di far passare il reato di “islamofobia” cosí che nessuno mai possa azzardarsi a criticare la protervia dell’islamismo che, dell’aggressione sistematica e spietata, nei secoli, ha manifestato il volto.

Le uccisioni e i massacri di intere popolazioni di yazidi e di cristiani ad opera dei fanatici islamici dell’Isis che vogliono imporre la scharia con una jihad globale per un Califfato teso ad annullare ogni parvenza di umana dignitá e di libero arbitrio, di democratica convivenza, non sono che il preludio alle devastazioni che minacciano l’occidente. Fin dagli albori del primo millenio l’Islam ha tentato la conquista dell’occidente e ne sono memoria storica le vele nere delle loro navi che annunciavano, sulle coste italiane, predazione e morte: “ lo nero periglio che vien dal mare “. Erano Turche quelle navi. Lo stesso funereo colore che oggi, con le bandiere dell’Isis, annuncia il massacro, osannato dai boia tagliagole al nefando grido. “ Allah akbar “. Colpevolmente ci si dimentica che l’espansionismo predatorio musulmano, dapprima fermato via mare il 7 Ottobre 1571 dalla coalizione cristiana promossa dal Papa Pio V nella storica battaglia di Lepanto, ritentó piú tardi l’impresa via terra arrivando fino alle porte di Vienna ove nei giorni 11 e 12 Settembre 1683 gli eserciti coalizzati di Polonia, Austria, Germania riportarono una schiacciante vittoria ponendo cosí fine ad oltre 1000 anni di atrocitá nel nome di Allah.

Ora si stanno profilando le operazioni preliminari per ritentare l’impresa, con il vile e servile compiacimento di chi consente l’apertura delle moschee, la preparazione della jihad in Italia mediante la predicazione dell’Islam. Non esiste un Islam moderato, non è mai esistito e l’apparente tranquilla convivenza di talune associazioni musulmane e centri islamici è solo fumo negli occhi dei gonzi. Islam è da sempre sinonimo di predazione e violenza anche nella ricerca del predominio di un califfato sull’altro e ne fa testimonianza la guerra tra sciiti e sunniti, entrambi musulmani, e le faide regionali tra gli stessi sciiti.

Non si deve quindi pensare esclusivamente ad una guerra di religione portata nel nome di Allah per convertire a lui i popoli, ma piuttosto ad un’affermazione di potere che usa il nome di Allah per la predazione e l’omicidio, come la storia secolare dell’Islam dimostra con il tentato espansionismo in occidente. Il bassissimo acculturamento medio delle popolazioni islamiche che esclusivamente e forzatamente dal Corano traggono il loro sapere è fertilissimo terreno per l’estremismo fideista sul quale poggia la visione predatoria e genocida del sedicente autonominato califfo Abu Bakr al Baghdadi che promette distruzione, terrore e morte a tutti gli infedeli, in primis, ai cristiani ch’egli definisce “ i crociati”. Non si possono a questo punto nascondere o negare le grandi nefandezze che tra l’XI e il XIII secolo i crociati commisero nelle guerre in terrasanta, apparentemente condotte in nome di Dio per liberare il Santo Sepolcro, ma in realtà per arricchire i potenti re dell’epoca ai quali la Chiesa cristiana ad opera del Papa Urbano II diede appoggio e benedizione “Dio le vuole” ; ne sono esempio il massacro del 11 Dicembre 1098, nel corso della prima crociata, conseguente alla conquista della cittá siriana di Ma’arrat al-Nu’man di tutti gli abitanti maschi musulmani e le donne i bambini venduti come schiavi, come pure l’uccisione a fil di spada, a seguito della conquista di Gerusalemme, di tutti gli abitanti ebrei e musulmani. L’Islam nella sua visione di parte non ha mai dimenticato le violenze e le atrocità commesse dalle otto spedizioni crociate, ma ha furbescamente dimenticato le devastazioni e le atrocità commesse nelle sue spedizioni predatorie nel corso del primo millenio ed oltre, alle quali le crociate furono, in qualche modo, una risposta. Fu cosí che, da ambe le parti, grazie alla dilagante ignoranza ed a un fideismo fanatico e bigotto, le guerre di conquista e predazione si trasformarono in guerre di religione. Di quella stessa religione che oggi conduce l’Isis a minacciare l’occidente, in perfetta osservanza delle rivelazioni coraniche; inequivocabilmente e senza ombra di dubbio il Corano propugna la guerra di religione ed il massacro indiscriminato quando nella sura 47 al verso 4 impone. ” quando incontrate gli infedeli e combattete colpiteli sul collo ” ( che tradotto significa: decapitateli ). Giusto quello che i carnefici ed i terroristi dell’Isis stanno facendo, con buona pace di tutti coloro che illudendosi credono possibile una convivenza pacifica con il mondo musulmano e con la Turchia di Erdogan, protettore dell’Isis, nell’Unione Europea.  

Karl Marx asserì che le religioni sono l’oppio dei popoli: mi permetto di asserire che le religioni, tutte, sono il male assoluto, il flagello, il cancro dell’umanitá.

 

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