Per 0ltre 1000 anni gli eserciti musulmani tentarono, con alterne vicende, la conquista dell’occidente per imporre il credo islamico nella visione teocratica politico-religiosa del Corano, finché la decisiva sconfitta della Turchia nelle annose guerre Austro-Turche tra gli Asburgo e gli ottomani, con la pace di Sistova del 1791, pose fine ad ogni offensive bellica islamica. Da allora, apparentemente, il sogno islamico di assoggettamento del mondo occidentale parve svaporato. Fino ai giorni nostri.
Con infinita pazienza e costanza, peró, nei secoli a seguire l’islam trovó nuove strade per ravvivare ed attuare l’antico sogno di conquista, complici la difformità delle politiche dei bellicosi stati europei; la debolezza strutturale politico-sociale di taluni di questi (l’Italia in primis); sopravvenute crisi economiche in una realtà economico-finanziaria globalizzata; la fluidità geo-politica negli accordi internazionali di stati sempre piú assetati di petrolio, quindi operando una costante infiltrazione nel tessuto connettivo sociale e politico di ogni singolo stato. Si avvalse dapprima di una immigrazione silenziosa e conciliante sui temi del lavoro che in Europa abbisognava di mano d’opera mai bastevole, poi via via alzó la posta e le pretese in un crescendo di arroganza e di insofferenza verso regole e istituzioni, enfatizzato dai musulmani di seconda e terza generazione erroneamente ritenuti integrati che attuarono ed attuano rivolte ed aggressioni nel nome di Allah e dei comandamenti coranici. Intenti che verosimilmente non erano presenti nei loro progenitori.
La radicalizzazione dell’estremismo islamico in occidente ma sopra tutto per quel che ci riguarda in Italia, chiara conseguenza della marginalizzazione sociale indotta da un fideismo contrario alle democrazie occidentali e dall’ortodossia nella predicazione coranica praticata da molti imam nelle moschee e nei centri culturali islamici, non poteva che produrre terroristi o aspiranti tali visti i comandamenti coranici che impongono l’uccisione di ogni infedele e l’appropriarsi di ogni loro bene (Sura 8: il bottino di guerra: rivelata a seguito della vittoria di Badr nel 624 d.C. sui coreisciti meccani – e Sura 9: la conversione: prevede il jihad ovvero la guerra santa contro i nemici dell’Islam, idolatri, miscredenti, cristiani, ebrei). Inoltre la Sura 9 essendo in ordine temporale la penultima rivelazione ( anche se il Corano le assegna il numero 9 perché qui vengono raccolte dalla piú lunga alla piú corta ) per il “diritto di abrogazione” (Sura 2 versetto 106 ) abroga tutte le Sure ed i versetti precedenti che affermino il contrario e solo la 9 rimane valida poiché “ Allah è capace di fare ogni cosa”. Quindi anche di contraddire e sbugiardare se stesso. Non mi dilungo oltre nelle citazioni delle molte Sure coraniche contrarie al sentire ed al vivere democratico occidentale poiché non è il tema di questo discorrere ma diró solo che non si puó interpretare il Corano se non si conoscono il politeismo arabo nelle realtà tribali dell’epoca pre-maomettiana, la vita di Maometto nella sua concezione politico-religiosa e sul sincretismo religioso da lui attuato tra cristianesimo e Vecchio e Nuovo Testamento (dei quali ha copiato quel tanto che gli accomodava) e alcune cose dell’idolatria preislamica (Pietra Nera) presenti nel politeismo arabo ma opportunamente adattate alla sua ambizione di potere. Non bastava la furia della spada per assoggettare il mondo tribale arabo ma occorreva diffondere una fede cieca ed assoluta in un unico Dio (Allah, venerata divinità suprema del pantheon arabo preislamico) del quale si proclamava Profeta e combattere ogni altra religione. Con l’invenzione del Corano completò il suo progetto e confermó il suo potere.
Fatta questa precisazione e proseguendo nella disamina degli accadimenti che hanno implementato la presenza di fanatici islamici tanto violenti quanto ignoranti, è d’uopo sottolineare le responsabilità dell’Unione Europea quale mallevadrice della finanza globalizzata sorella di sangue negli interessi arabi nel mondo, che ha politicamente accreditato con il Consiglio d’Europa e l’ONU il reato di islamofobia. In Italia, almeno per ora, la voce “islamofobia” non rientra tra i reati previsti dai codici di procedura penale e civile nonostante le pressioni della Presidente della Camera Laura Boldrini, assai attenta e condiscendente alle istanze delle organizzazioni musulmane ma del tutto distratta ed indifferente alle legittime attese degli italiani. La sua ormai acclarata posizione anti-italianitá è ulteriore incentivo alla prevaricazione, sia in senso religioso che politico, dell’identitá storica degli italiani da parte dei seguaci di Maometto. Da qui al terrorismo islamico il passo è brevissimo e non si rallegri o si vanti il il nostro governo di sinistra se ancora l’Italia non è stata colpita: si renda invece conto che l’esserne indenne è solo dovuto al fatto che l’Italia rappresenta il ponte ideale per l’invasione di masse islamiche, propedeutiche, oltre tutto, a quel meticciamento etrnico-culturale preconizzato da Nikolaus Kalergi e caldeggiato dall’alta finanza globalizzata che vede in una nuova società orbata da identità etnico-culturali nazionalistiche un piú facile dominio sui popoli. L’islam è il mezzo ed il fine per attuare quest’orrore.
La proliferazione delle moschee piú o meno occultamente finanziate da Arabia Saudita e Qatar nelle quali alcuni imam integralisti diffondono odio e violenza o dei centri culturali islamici ove si “costruiscono” quei “ foreign fighter” e quei “martiri di Allah” che porteranno morte e distruzione in occidente sono la masochistica espressione di politiche di sinistra fatte declamando una distorta ed ambigua democrazia che in nome di un’accoglienza indiscriminata getta le basi per la distruzione dell’occidente. Proprio quello che per secoli, anzi, nei millenni, l’Islam ha perseguito.É assodato che tutti i terroristi sono islamici ma è altrettanto vero che non tutti gli islamici sono terroristi. Si deve prendere atto che esistono musulmani moderati ( pochissimi parrebbe ) ma per essi il pericolo è grande perché sono ritenuti “ipocriti” ossia musulmani tiepidi ed indecisi e nel Corano ( Sura 9 versetti 73 e a seguire) per essi è prevista la “ gheenna “ ovvero la dannazione eterna nel fuoco dell’inferno e quindi punibili in terra con la morte. L’Arabia Saudita, sunnita wahabita permeata di potenti correnti salafite non puó quindi che accreditare la “shari’ah” con tutto il suo contenuto oscurantista e violento.
In Italia convivono varie confessioni religiose: dal cristianesimo con tutte le sue varianti (cattolici-ortodossi-protestanti-valdesi, ecc…) a: Islam, ebraismo, induismo, sikhismo, buddismo, e molte altre, ma solo l’Islam pone perennemente problemi sociali proprio per la sua vocazione alla prevaricazione ed al predominio connaturate alla sua essenza politico-religiosa intollerante del dissenso della civiltà liberale e democratica.
Un’accurata ricerca fatta dall’amico Giuseppe Agnelli mi ha documentato su alcuni preoccupanti progetti dell’Arabia Saudita che inducono a sospettare ulteriori tentativi d’infiltrazione dell’Islam radicale in Italia. Egli ha scoperto l’esistenza di un accordo che Vincenzi Lacchiana, sindaco di Aidone (piccolo comune di 5000 abitanti in provincia di Enna) ha firmato in data 5 Maggio 2016 con il segretario della suprema commissione per il turismo e antichità Ahmed Saeed Badrais rappresentante del principe Sultan Bin Salman Salman Bin Abdulaziz Al Saud. Tale accordo prevede che il governo saudita versi un contributo iniziale di 30 milioni di Euro alla fondazione King Salman Cultural and Architectural Islamic Arabic Center che ha il compito di organizzare i lavori di ristrutturazione di antiche vestigia risalenti alla dominazione araba in Sicilia, nei comuni di Aidone, Enna, Piazza Armerina. Qui la Fondazione promette una rifioritura turistica e culturale in onore degli antichi conquistatori che peró, fortunatamente furono definitivamente sconfitti e ributtati a mare dai Normanni di Ruggero d’Altavilla nel 1072 con la presa di Palermo. Ora la sopra citata Fondazione saudita, ricostruendo minareti, moschee, ed edificando un campus universitario per lo studio della cultura araba pare voglia far rivivere la dominazione musulmana. Il silenzio del governo italiano fa supporre acquiescenza al mercimonio in atto.
L’infinito afflusso sul nostro territorio di masse di africani islamici ma anche di asiatici, fomentato dai partiti di sinistra al governo tramite il traghettamento dall’Africa con le nostre navi militari, non solo prefigura rivolte disordini e violenze ma, quel che è peggio, rappresenta un folle progetto di sostituzione etnica di un popolo con un altro. È il cinico gioco dell’alta finanza globalizzata sulla scacchiera dell’umanitá. Da ultimo e non ultimo, il comportamento del Vaticano e della Chiesa in genere sbalordisce per l’accettazione dei disvalori ontologici dell’Islam rispetto al Cristianesimo, quando finanche della sua perversa teogonía. Con raccapriccio vediamo negri di varie etnie che si accaniscono sui simboli sacri delle nostre Chiese devastandole; assistiamo a preti che ai piedi dell’altare di Cristo stendono tappeti per la preghiera islamica; ascoltiamo la parola disgregatrice e devastante di tale mons. Galantino che imbastardisce il sentire cristiano; osserviamo quel sepolcro imbiancato a nome Bergoglio e di professione Papa che in un distorto ed ipocrita spirito ecumenico permette ad alcuni imam di recitare ai piedi dell’altare di Cristo i versetti illiberali e violenti del Corano: l’islamizzazione incombe. Bergoglio Papa, traditore della Cristianitá!
Io, ateo positivista votato al razionalismo piú giacobino, resto indifferente alle religioni, anzi, tutte le aborrisco perché ottenebranti della mente umana ma, sempre e con ogni mezzo difenderò il Cristianesimo e i suoi simboli perché connaturato alla mia identità etnica, storica, culturale, liberale e democratica.