Il capodanno che a Colonia ( ma anche a Düsseldorf ed Amburgo ) ha visto scatenarsi la protervia musulmana nei confronti delle donne non è che il primo passo di quelle prove generali di assoggettamento che l’Islam sta programmando riguardo al mondo occidentale. Lo dimostra senza ombra di dubbio la capillare organizzazione di un migliaio di criminali islamici in gruppuscoli di 5-8 persone, che in azione simultanea portavano offesa e predazione su qualsiasi donna avesse la sventura di passare per quei luoghi. Lo dimostra la scelta della nazione: la Germania che, cullandosi nell’illusione di sicurezza derivata dalla supponenza della sua “ intelligence “ investigativa e che per la stupiditá della sua politica di accoglienza era da costoro reputata come la piú impreparata a fronteggiare e reprimere una tale imprevedibile violenza; lo dimostra il momentaneo disinteresse per la Francia che, per le recenti aggressioni, è perennemente all’erta rendendo assai difficile la programmazione di una cosí vasta operazione criminale; lo dimostra l’apparente disinteresse per l’Italia che nel panorama politico mondiale conta meno di zero anche se Roma ( come Parigi e Berlino ) è uno dei dichiarati obiettivi dell’Isis o Daesh che dir si voglia. Colpire in Germania significava dimostrare al mondo islamico che nulla è impossibile e questo doveva avere prioritá assoluta onde galvanizzare la moltitudine di terroristi ancora inattivi, piú o meno recentemente arrivati mediante le migrazioni incontrollate e, purtroppo, favorite.
L’occidente non si è forse ancora reso ben conto che il pericolo maggiore non è tanto Daesh perché fin troppo impegnato a conquistarsi l’egemonìa in quelle regioni perennemente in bega tra sunniti, sciiti, salafiti o wahabiti che siano ( anche se ama frequentemente minacciare le capitali delle nazioni europee, in primis Roma perché sede del Cristianesimo ), quanto l’Islam equivoco, tracotante, protervo che dilaga indisturbato quando non ossequiato in tutta Europa. L’Isis potrebbe essere facilmente sconfitto dalla coalizione degli Stati Europei a guida ONU ( Dio non voglia che il prossimo segretario generale che il 31 Dicembre prossimo sostituirà Ban Ki-moon l’nconcludente sia l’attuale Alto Commissario dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza – lady Pesc per l’appunto – Federica Mogherini o altra donnetta di similare carisma: cadremmo dalla padella alla brace ), se solo l’Europa rileggesse la sua storia correlandola a quella dell’Islam e di Maometto e traendone insegnamenti e provvedimenti. Non ripeteró qui quanto giá descritto in precedenti scritti sui tentativi dell’espansionismo islamico e sulle millenarie guerre da questo portate all’intero occidente, perché sarebbe stucchevole ripetizione, mi limito solo a riconfermare l’odio razziale e religioso, evidente e fobico che caratterizza il quotidiano agire dei musulmani che gravano sugli Stati Europei incapaci di eliminare il male alla radice.
Continuiamo a dichiararci a favore di un’integrazione razziale, di un multiculturalismo, di una fantomatica realtà multietnica ed inter-religiosa, non rendendoci conto che a non volere e fortemente osteggiare tutto questo sono proprio i musulmani, come è loro imposto da Maometto e dal loro libro sacro: il Corano, che auspica e raccomanda l’avvento cruento dell’Islam ovunque nel mondo. Democrazia, libertá, rispetto e diritti per le donne sono concetti inesistenti, nella visione becera ed oscurantista delle presunte rivelazioni, ancorché oniriche, di Maometto che inventandosi il Corano ha creato e stigmatizzato una religione di morte. Per anni e tuttora giornalisti ed intellettuali ( ovviamente di sinistra perché non si è intellettuali se non si è di sinistra ) in interviste e trasmissioni televisive come Otto e Mezzo della dott.ssa Gruber su LA 7, hanno fatto a gara nel propinarci un Islam moderato invitandoci alla pacifica convivenza ed all’accettazione di una fede anche se del tutto contraria ed opposta ai dettami del cristianesimo sul quale si fonda la nostra storia, la nostra cultura, la nostra identità, la nostra dignitá di esseri liberi, ma fatti di Colonia, ancora una volta li hanno clamorosamente smentiti e non è che il preludio a quello che l’Islam definito “ moderato “ prima o poi ci prospetterà. Non serve ricorrere a sciamani o improbabili aruspici per divinare il futuro che l’Islam ci riserva. Folle è pensare che esistano musulmani moderati e tolleranti dei diritti e della democrazia faticosamente conquistati dai popoli occidentali: un musulmano non potrá mai essere strettamente laico, perché l’esserlo significherebbe inficiare e negare molti dettami coranici e quindi essere apostata di fronte ad Allah.
Rimango attonito e perplesso nell’assistere a trasmissioni televisive, per altro verso pregevoli, che si ostinano a convocare come ospiti taluni rappresentanti del mondo islamico, senza rendersi conto che se pur indirettamente è propaganda a favore di quel mondo: mi riferisco al “ talk –show” di Paolo Del Debbio: “Dalla vostra parte” che ci mostra strani personaggi, talvolta islamicamente barbuti, talaltra variamente paludati da variopinte e ricamate palandrane e sofisticati zucchetti, sempre e comunque critici se non ostili al nostro assunto esistenziale. Il dare visibilità mediatica a costoro sicuramente avvalora, verso i gli ascoltatori musulmani, la liceitá delle loro pretese e l’impostazione sarcastica ed aggressiva del loro eloquio, preludio ad ogni violenza.
Un tempo, a baluardo della protervia islamica, si poneva la Chiesa: ora, purtroppo, l’imperante buonismo diffuso dal Vaticano nella stima delle “ convenienze “ e nell’illusione di un potere condiviso hanno minato la sicurezza di tutti ( nessuno, meno che mai i preti, sará salvo dall’ira sanguinaria dell’Islam ) ed annacquato l’identitá storica dei singoli.
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