Sul “ Corriere della Sera “ di oggi 24 Giugno leggo un articolo a firma del noto e validissimo giornalista Ernesto Galli della Loggia al titolo: “ Il Realismo Saggio Sui Migranti – Immigrati, Italiani di Domani “ che, pur non avendomi stupito per i contenuti cari alla “ Nomenklatura” di sinistra, mi ha fatto rabbrividire per la sicumera delle tesi in assunto. L’Autore, preso atto dell’inconfutabile calo demografico che affligge l’Italianitá a causa della scarsità delle nascite che la colloca sulla pericolosa china di un popolo di vecchi, pone come unico rimedio “ l’integrazione. Senza se e senza ma. Unico modo per rendere compatibili immigrazione e democrazia “. Data quindi per certa ed incontrovertibile questa intuizione della “ realpolitik “ nostrana e declassando a chiacchiere insensate ogni riferimento a societá multiculturali ( e di riflesso, aggiungo io, multietniche ) egli auspica il consapevole raggiungimento dell’obiettivo di fare degli immigrati i “ nuovi italiani “. Si profonde quindi in proposte e progetti che, secondo lui, senza alcun danno arrecare alla nostra millenaria cultura, storia, identità, trasformeranno gli immigrati nei giá citati “ nuovi italiani “ avendoli acculturati ed assimilati anche con misure giuridiche civili e penali nel nostro tessuto sociale. A parte la tempistica biblica insita nell’utopica realizzazione di tale progetto e visto l’infinito flusso di migranti vien da chiedersi: l’Italia non diverrebbe la terra di una popolazione di negri ?
Non voglio qui addentrarmi in considerazioni sull’urto devastante di diversità antropiche, religiose, comportamentali nella reciproca accettazione delle innumerevoli diversità etniche e culturali, perché ne ho giá fatto tema in precedenti scritti, ma voglio porre l’accento su temi assai piú concreti, verosimili ed attuabili che una societá ed una politica responsabile ed avveduta dovrebbe perseguire nel pieno accoglimento dell’dentitá e della dignitá nazionale che la dovrebbe ispirare. Mi chiedo allora se non sia piú semplice, ai fini dell’incremento delle nascite dei figli di italiani, varare norme economiche fortemente motivanti e premianti la procreazione di figli tra italiani nel rispetto della famiglia tradizionale, se non sia meglio nel contempo riavvalorarne la funzione insostituibile e la dignità, piuttosto che inseguire le pretese di pederasti e lesbiche che contro ogni dettame naturale vorrebbero costituirsi a famiglia. Costoro non potranno mai procreare e solo la folle ipocrita demagogìa della politica di sinistra puó vergognosamente appellarsi all’incremento demografico apportato da volutamente incontenibili torme di immigrati.
Le televisioni, i giornalisti, i cosí detti “intellettuali” della carta stampata ( non si è intellettuali se non si è di sinistra ) in appoggio ad un governo di politicanti malamente raffazzonati, fanno a gara nel sostenere l’ineluttabilitá di un flusso migratorio incontrastabile e quindi non trovano di meglio che prostituirsi alla nefasta realtà elucubrando i piú fantasiosi e folli disegni per un’integrazione che nel dissolvimento della nostra cultura, della nostra storia, dei nostri valori morali ed identitari, nella disgregazione della famiglia, della societá, dello Stato, trovano adempimento. Purtroppo è peculiaritá tutta italiana il vezzo di auto-denigrarsi, di auto-flagellarsi, in un masochistico sussulto di autolesionismo arrendendosi passivamente alla tracotanza altrui e cosí giustificando con il buonismo suicida l’invasione dei barbari. L’Italia avrebbe i mezzi e le armi per annientare l’immigrazione clandestina ma l’asservimento ad un’Europa matrigna, a putrefatte ideologie comuniste, al fariseico buonismo Vaticano, ne impastoiano gli aneliti di dignità e libertá.