Nell’antica Persia, nel VI secolo a.c., il re Ciro il Grande istituì le “satrapíe “ ovvero amministrazioni regionali nelle quali erano suddivise le terre conquistate. Le satrapíe erano rette dai “satrapi“ scelti tra i nobili e gli appartenenti alla famiglia reale, che come principi vassalli del “Grande Re“ dovevano riscuotere i tributi, amministrare la giustizia, reclutare le truppe per l’esercito reale. Le satrapíe furono estese negli antichi imperi Medi e Persiani ed Achemenide e Sasanide fino ad alcuni regni ellenistici ed ebbero il massimo sviluppo per tutto il VI secolo a.c. e parte del V sotto il regno di Dario I il Grande, continuando poi con il succedersi dei regnanti fino al 360 a.c. quando la “ rivolta dei satrapi “ estesa dall’Asia Minore all’Egitto sancì la decadenza dall’impero. I satrapi persero gran parte dello loro importanza nel IV secolo a.c. con la nascita dell’impero di Alessandro Magno che tolse loro tutti i poteri militari lasciando solo quelli civili.
Ai giorni nostri il termine “satrapo” viene usato talvolta con sardonica parodia per definire colui che malamente svolge, ostentando il suo potere, funzioni istituzionali economiche ed amministrative. Tutto questo preambolo per introdurre con amaro sarcasmo la metonimía dei “ Nuovi Satrapi “ che comandano ed imperversano nell’Unione Europea e negli stati ad essa affiliati arrecando assai piú danni che benefici. Il Parlamento Europeo, sia a Bruxelles che a Strasburgo, ne annovera una moltitudine provenienti da stati ove non avendo essi rilevanza politica e carisma alcuno, il governo di provenienza li “promuove” a Eurodeputati non fosse altro che per toglierseli di torno. Costoro, in quel coacervo parlamentare di fantasiosi burocrati, si affannano ad inventare nuove strategie economiche e commerciali incuranti del danno che l’imposizione dei loro teoremi arrecherà a taluni stati-membri di quella babelica Unione Europea. Tutto e solo per compiacere se stessi ed autoavvalorarsi come politici illuminati. Nascono cosí le norme comunitarie che tanto danneggiano il commercio, l’agricoltura, l’attivitá ittica, l’artigianato e l’industria italiana. L’incapacitá e l’inadeguatezza di costoro raggiunge l’apice sul tema della sicurezza e dell’immigrazione, temi quanto mai aperti e vitali per l’Europa stessa, ma sui quali sono incapaci di concordare una comune linea di contrasto e difesa e di fatto consentendo cosí alle varie organizzazioni criminose di prosperare anche a danno dell’identitá storica, culturale, religiosa ed antropica di ogni singolo popolo. Qualora poi si guardasse alla politica finanziaria dell’Unione Europea non si potrebbe non avvedersi che i vari “satrapi” di quel parlamento non fanno che assecondare i disegni e le brame delle grandi banche internazionali spesso colluse con Germania, Francia e Stati Uniti d’America e, se del caso, da questi stessi pilotate. Il risparmio ed il capitale del popolo minuto non fanno testo e sono comunque sacrificabili agli interessi della finanza globale.
L’Italia non è seconda ad alcuno nell’istituzionalizzare ad Europarlamentari i suoi “ nuovi satrapi “. In ordine di tempo l’ultimo misfatto dei satrapi PD attivi nel parlamento europeo è stata la votazione favorevole del provvedimento a proposta di Federica Mogherini all’ingresso in Italia di 70.000 tonnellate di olio extravergine d’oliva esenti da dazio in due anni (35.000 Tonn/anno), con enorme danno per il settore oleario-occupazionale italiano. Nella galassia di coloro che, vuoi per inadeguatezza ed insipienza, vuoi per clientelarismo ed irresponsabilità, vuoi per ambizione e presunzione, si prodigano nel danneggiare l’Italia, si sono subito distinti votando la proposta della Mogherini gli europarlamentari PD: Barbara Spinelli, Davide Sassoli, Andrea Cozzolino, Mercedes Bresso, Pier Antonio Panzeri, Cécile Kyenge, Sergio Cofferati, Gianni Pittella, Roberto Gualtieri, Flavio Zanonato. Qualora poi ci soffermassimo su Federica Mogherini, nominata (nonostante l’opposizione di Lettonia, Estonia, Lituania, Polonia ) il l° Novembre 2014 su insistenti pressioni di Matteo Renzi “Alto Rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza “ nella commissione presieduta da Jean-Claude Junker, non potremmo non avvederci dell’inutilitá, o meglio, della dannositá politica di costei. È rimasta assolutamente inerte ed inattiva nel calvario dei due fucilieri di marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone nonostante La sua autorevole carica le consentisse notevoli possibilitá d’intervento e successo. È stata tra i piú attivi promotori e sostenitori delle sanzioni contro la Russia nella crisi Ucraina-Russia con questo determinando incalcolabili danni per l’export agroalimentare e industriale italiano in Russia. Come ex presidente della Delegazione Parlamentare presso l’Assemblea parlamentare NATO ed ex presidente della “ Fondazione ITALIA-USA “ nelle riunioni presso il quartier generale NATO a Bruxelles, avrebbe, solo che lo volesse, l’autorevolezza per tentare di evitare che questa mandi le sue navi militari nei porti dell’Albania per imbarcare migliaia di profughi che dalla Serbia e Macedonia lì si riverseranno (essendosi chiuse le frontiere di Croazia, Ungheria e Austria) per traghettarli sul territorio italiano, come molti osservatori internazionali ipotizzano. A tutt’oggi non mi risulta abbia mosso un dito in tal senso. Jiean-Claude Junker si doveva ben essere accorto della inadeguatezza e della inconsistenza politica della Mogherini se il 17 Febbraio 2015 l’aveva sollevata da tutte le questioni inerenti la difesa da allora affidata a Michel Barnier e quindi di fatto esautorandola dalla carica plenaria di “ Lady Pesc “. L’anti-italianitá dei “nuovi satrapi” folleggianti nel PD ed in genere in tutta la sinistra italiana (SEL in primis) è perfino istituzionalizzata nelle piú alte cariche dello Stato, come ci dimostra la Presidente della Camera Laura Boldrini che non perde occasione per svilire la nostra identità, la nostra storia e la nostra cultura subordinandole a qualsiasi pezzente (islamico o zingaro o profugo disertore) che si affacci ai nostri confini. In obbedienza ai grandi nuovi satrapi dell’Unione Europea, da italiani ci ritroviamo proni ai piedi di qualsiasi ribaldo che ci voglia violentare le terga. La crudezza della metafora stigmatizza lo “ status quo “ della nostra dignità politica, ormai a brandelli come la nostra cultura identitaria.
La sinistra italiana al governo si gingilla in mille artifici per distogliere l’attenzione dalla povertá dilagante per il lavoro che manca, per la sicurezza pressoché defunta, soggiacendo al diktat dell’Unione Europea per il riconoscimento di presunti diritti di sodomiti e lesbiche, plaudendo alle gherminelle di ingegneria antropologica che vorrebbero i figli nati da fecondazione eterologa se non perfino da provetta, magari con manipolazioni eugenetiche e disgenetiche. I diritti di tali nascituri non vengono considerati perché essi, i nascituri, sono dei non nati e quindi non esistono e non votano e non hanno diritti, al contrario di sodomiti e lesbiche che forniscono voti ai “ nuovi satrapi “. Pensare che i non nati, una volta nati siano oggetto di discriminazione o possano essere soggetto di gravi patologie psicologiche, o in crisi di identitá per la mancanza di un vero padre e di una vera madre non compete alla galassia arcobaleno. Disgregare la famiglia per disgregare lo stato: è l’ambizioso fine del camaleontico fondamentalismo comunista, mai sopito e tuttora imperante. La cessione all’Europa di larga parte della sovranitá nazionale italiana ci obbliga a sottostare a leggi assurde, dispotiche e penalizzanti come la perdita di parti del nostro territorio a favore di stati confinanti. La cessione alla Francia di larghi tratti di mare Tirreno è cosa di questi giorni e i pescatori liguri ne escono danneggiati e impoveriti e la dignità dell’Italia calpestata e vilipesa nello svilimento dei valori che i nostri padri conquistarono con il loro sangue.
Liberarci dai lacci e dalle pastoie di questo governo ipocrita e liberticida, accodarci alle coraggiose scelte della Gran Bretagna per uscire da questa Unione Europea nata a vivente solo per gli interessi della finanza globale, ripristinare i confini abrogando gli accordi di Shengen per difendere il principio di essere liberi in una libera Patria, sono cose che il popolo italiano, rassegnato ed apatico, sembra non contemplare piú per il suo divenire. Si sveglia dal sonno solo per il tempo necessario ad entusiasmarsi per una partita di calcio, o per estasiarsi alla vista del Papa, quindi ripiomba felice e beato nel sonno della morte.
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