In prosecuzione del precedente articolo dal titolo: FELLONÍA ITALICA
Ora, 18 Gennaio 2014, visti gli sviluppi per nulla rassicuranti della situazione dei nostri due Marò, anche alla luce delle prossime elezioni politiche in India che molto probabilmente manderanno al potere il partito ultranazionalista che prevede la pena capitale o, bene che vada, il carcere a vita per i nostri due soldati, sorgono altri e più pressanti dubbi e interrogativi.
Sarà in grado questo nostro Governo di riparare il danno prodotto dal non mai sufficientemente esecrato governo Monti che aveva riconsegnato agli Indiani i nostri due Marò: Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, con ciò ricoprendo di ridicolo e di vergogna l’Italia intera? I dubbi ed i timori sono molti e concreti sia perchè l’India si è fin’ora mostrata arrogante e bugiarda, sia perchè con la pochissima autorevolezza del nostro Governo nei confronti dell’Europa sembra difficile che questa possa prendere decisioni talmente forti di indurre l’India a restituirci i due Marò, là detenuti illegalmente e proditoriamente da circa due anni. Appellandoci ora, tardivamente, all’Europa, mostriamo tutta la nostra pochezza e fragilità come un bambino che aggrappato alle brache di papà ed alle sottane di mamma, con voce querula e lamentosa ne implora un favore.
Pensare che il nostro Governo , in caso di fallimento di ogni trattativa e quindi di mancata restituzione dei due nostri soldati, possa autorizzare un blitz dei corpi speciali delle Forze Armate per riportarli in Patria, oppure possa imprigionare l’intero corpo diplomatico Indiano applicando il carcere duro (41 bis) previsto per i mafiosi più pericolosi, fino a quando non ci vengano restituiti incolumi i due nostri soldati, è pura utopìa. E’ più probabile che si assista al solito rimpallo delle responsabilità: l’Italia che addossa all’Europa la responsabilità del fallimento e l’Europa che derubrica il caso indicandolo come di stretta competenza della Stato Italiano. Come al solito gli interessi economici avranno il sopravvento.
E’ del tutto indecoroso ed inaccettabile che Presidenti e Ministri nei loro discorsi affermino sovente che ” noi siamo un grande paese “, perchè quest’affermazione suona ironica e beffarda, visti i risultati della nostra politica e della nostra economìa. Abbiamo accolto, sfamato, dato lavoro e dignità e libertà a migliaia di straccioni indiani che nella loro India versavano nella più assoluta miseria, e che qui in Italia osano sputare nel piatto ove mangiano, nulla facendo o dicendo in favore della liberazione dei nostri Marò: fanno le sfilate folcloristiche ma ben si guardano dal raccogliere petizioni in tal senso, anzi, sull’argomento giustificano il comportamento dell’India.
Finchè in noi Italiani non rinascerà l’orgoglio dell’Italianità, finchè per noi la bandiera Italiana servirà solo allo sventolìo negli stadi, finchè la nostra aspirazione e la nostra idealità saranno le discoteche, finchè ci accontenteremo beati e rincitrulliti di ascoltare le sbrodolate buonistiche del “Maggior Prete in bianche stole” dalla finestra del suo sontuoso palazzo Vaticano, finchè assisteremo inerti e talvolta compiacenti al sacrificio della vita dei nostri Soldati, Carabinieri, Poliziotti, Magistrati, saremo indegni di libertà e democrazia e perennemente ricoperti dalla vergogna , dal disprezzo e dal dileggio del mondo intero.