E’ in atto la distribuzione di due libercoli autorizzata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento per le Pari Opportunità) dell’allora Governo Monti con delega alla Ministra Elsa Fornero, con il conseguente placet dell’ex Governo Letta nell’ambito delle nuove strategie nazionali anti omofobia. Le pubblicazioni sono curate dall’ UNAR ( Ufficio Nazionale Antidiscriminazione razziale ): in tali libercoli in distribuzione alle scuole dell’infanzia, delle medie, ed ai relativi insegnanti si pianifica l’insegnamento all’alunno della moderna realtà famigliare secondo la quale un bambino può avere due papà o due mamme di ugual sesso, invece dei tradizionali papà e mamma. L’aberrante filosofia di questa nefanda iniziativa si estrinseca e si materializza non solo nella legalizzazione delle coppie omosessuali, ma anche e sopratutto nella concreta possibilità di adozione di un minore da parte di coppie di pederasti o di lesbiche. Con quale possibile conseguenza ? A) L’avere a portata di mano l’oggetto sul quale sperimentare e sfogare la pedofilia, avviandolo quindi con il placet delle istituzioni ai paradisi della carriera omosessuale. B) Il creare un disadattato che in quella diversità famigliare percepisce l’innaturalezza della sua condizione di figlio creandogli traumi psichici difficilmente quantificabili e talora sfocianti in aperta violenta rivolta verso la società. C) Il creare un debole reso psicolabile dagli immancabili motteggi che dovrà subire nella quotidianità di sogghigni, di occhiate furtive, di allusioni più o meno velate.
Tutto questo per la folle visione di un nuova società partorita dal “politically correct” sulla scia delle disgreganti teorie marxiste, mascherando il nefando progetto come lotta all’omofobia. E’ ormai pressoché unanime convinzione che ognuno possa disporre della propria persona secondo le proprie pulsioni sessuali, ma da qui al legalizzare una coppia omosessuale dandole i connotati e la sacralità di una famiglia corre un incolmabile abisso. Quelle eversive politiche istituzionali che nella sovversione dell’ordinamento sociale focalizzano la loro subdola attività devono essere additate al pubblico ludibrio, perchè tentativo di restaurazione di un putrefatto marxismo, sconfessato dal tempo e dalla storia.
Non si cerchi di suffragare la ricercata omosessualità con attenuanti di patologie ormonali o disfunzioni fisiologiche quando, nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di perversione, morbosa amoralità, vizio: disvalori purtroppo da sempre presenti nelle ricche società che per le mollezze dell’eccessivo benessere hanno ottuso il desiderio e la ricerca del proprio miglioramento culturale, morale e psichico. Le ristrettezze di un vivere nella preoccupazione dell’incerto domani non hanno mai dato adito alla morbosità di fantasie innaturali, alla ricerca di sensazioni forti nell’abbrutimento del patrimonio intellettuale. Si sbandierano termini e concetti come: progresso, libertà, democrazia, dimenticando che sono conquiste faticosamente ottenute nella storia nella consapevolezza dell’umana dignità.
Quei molti, troppi genitori che per ragioni di comodo demandano alla scuola l’educazione dei figli scaricandosi della primaria loro responsabilità e che rimangono inerti di fronte ad iniziative come quella della diffusione nelle scuole dei due nefasti libercoli, non si lamentino un domani del probabile comportamento asociale dei loro figli ( leggi: bullismo, vittimismo, sudditanza psicologica ) poichè la loro inerzia nel contrastare attivamente quell’insegnamento l’avrà colpevolmente avallato. Bullismo,vittimismo, sudditanza psicologica, saranno certamente il frutto di quel disgregante insegnamento dettato dalla distorta visione del “politicamente corretto”, nell’ottica di un’azione antiomofobica basata su principii del tutto fasulli. Solo un’azione di contrasto forte, capillare, scuola per scuola, da parte dei genitori può scongiurare l’opera demolitrice della famiglia, opera foriera di disvalori che nella volgarità, nell’amoralità, nella depravazione ricercata e voluta, daranno la perdita di ogni umana dignità.