DELITTI DI STATO

Hanno assassinato la famiglia, hanno assassinato la democrazia, con la turpe legge sulle unioni civili passata ponendo il voto di fiducia su un argomento in molte sue parti in aperto conflitto con la nostra Costituzione, ma sopra tutto in aperto conflitto con la morale, con l’identitá storica, con le certezze, i sentimenti e le tradizioni giudaico-cristiane degli italiani. Hanno assassinato la famiglia parificandone la sacralitá sancita dall’unione di un uomo con una donna ( e non mi riferisco alla ritualitá religiosa) all’ immondo rito delle nozze tra due sodomiti,  tra due lesbiche, nel variegato arcobaleno LGBT. L’hanno assassinata perché hanno sovvertito la naturalezza della genitorialità e l’istintivo rapportarsi genitori-figli insito e dettato nel subconscio e nel genoma della biogenesi umana, con il contratto di  adozioni in compra-vendita che ben presto si concretizzerà su pressante richiesta della fauna LGBT giá fin d’ora in azione. A farne le spese saranno  gli “ adottati da mercimonio “, possibili disadattati in una societá giá di per sé confusa e disorientata grazie alle folgoranti intuizioni dei vari Renzi, Boschi, Cirinná. Costoro  hanno clamorosamente festeggiato in aula e nel Transatlantico ornati da strani orpelli ispirati ai colori del laido vessillo arcobaleno. Quello che ancor piú sconcerta nell’ignobile sceneggiata è la trasversalità dei consensi alla fiducia dati da molti parlamentari di Forza Italia tra i quali spiccano Elio Vito, Stefania Prestigiacomo, Renata Polverini, Mara Carfagna ed altri 370 a dimostrazione di quanto morboso attaccamento abbiano alle loro poltrone ed ai conseguenti quattrini. Maria Elena Boschi ha dichiarato: “ abbiamo approvato una legge che cambia davvero la vita delle persone “. Ma certo, cara Maria Elena, non tarderemo a vedere il cambiamento quando si paleseranno gli effetti di critiche, diffidenze, animositá che divideranno ed emargineranno le famiglie tradizionali da quelle omosessuali.

Hanno assassinato la democrazia inseguendo ed avvalorando le giravolte politiche ed istituzionali del Presidente del Consiglio che attenta alla Costituzione cercando di modificarla a suo vantaggio nella visione della sua politica autoritaria ( oserei dire tendenzialmente dittatoriale ) e la cosa si dimostra da sé medesima valutando il record numerico delle votazioni di fiducia volute da Matteo Renzi per il suo governo: ben 54 da inizio del suo mandato-golpe. Espressione di un evidente catto-comunismo iniziale, Matteo Renzi sembra virare decisamente verso un vetero-comunismo d’ispirazione Marxista-Leninista che teorizzava la distruzione concettuale della famiglia  per distruggere l’identitá individuale e nazionale, quindi lo stato democratico, instaurando cosí uno stato forgiato nel socialismo reale, purtroppo rivelatosi utopico ed illiberale. La deriva autoritaria velata dalla proluvie verbale di Matteo Renzi cosí come gli innumerevoli suoi proclami di successi raggiunti ma smentiti dai fatti contraddice il recente invito al non voto ( il caso delle trivelle petrolifere ) che dimostra timore,  insicurezza ed inadeguatezza politica. La riforma costituzionale in progetto, se attuata, confermerà quella deriva e il suo volto liberticida, confermerà la valenza di un piccolo uomo, di un nano politico che si atteggia a statista. La pletora di seguaci convintamente quando non opportunamente di sinistra ne alimenta la bulimìa di potere, come lui indifferenti anzi proclivi a qualsiasi bassezza pur di accaparrarsi dei voti e la legge sulla legalizzazione delle nozze tra omosessuali e sulle nuove pseudo famiglie lo dimostra; come lo dimostra il progetto di manipolare “ pro domo sua “ la Costituzione.

La democrazia é morta: viva la democrazia ! La famiglia tradizionale è morta: viva la famiglia !

 

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