DECADENZA E SOVVERSIONE

In una società frivola e litigiosa quale per lo più si manifesta nei talk show televisivi ( sottacendo per carità di patria l’infimo livello culturale e cognitivo che prorompe dagli smart-phone) emerge sovente l’estrema faziosità che taluni personaggi politici della galassia di sinistra ostentano atteggiandosi a detentori di verità apodittiche. Lo confermano le immagini icastiche dei cortei che giornalmente funestano le nostre città siano essi organizzati da collettivi studenteschi, antagonisti, anarchici e Pro Pal, sempre e comunque di chiara tendenza sovversiva. Nessuno a sinistra ne prende le distanze, anzi, con logorroiche esternazioni ( Simona Bonafè, Brando Benifei per citarne solo alcuni tra i più faziosi ) ostentano un giustificazionismo a prescindere.
 
Non si sottraggono alla sagra dell’ipocrisia nemmeno alcuni giornalisti e ospitanti presentatori TV che nel loro “detto e non detto” nascondono critiche velenose al governo (venenun in cauda) o comunque una silente condiscendenza alla quotidiana nequizia degli odiatori seriali.
 
L’Italia dà ospitalità ( eccessiva ed autolesionistica) a variegate orde di barbari invasori, siano essi islamici di varie etnìe o palestinesi fuoriusciti in perenne lamentazione della inesistente persecuzione israeliana ma in realtà omertosi del criminale regime di Hamas. In Italia tutta questa congenie di facinorosi e disfattisti ha trovato terreno fertile alla loro nequizia nell’ideologia post-comunista che avvelena il dibattito politico e sociale della Nazione, ed ivi imperversano con la predicazione islamica o con le sommosse di anarchici e ProPal, “ Quousque tandem “? Fino a Quando? Verrebbe da dire. Certamente fin quando il popolo italiano non troverà la forza ed il coraggio di opporre con la mano pesante dello Stato una violenza maggiore, non più giuggierellando in logomachìe con la sinistra più subdola ed eversiva.
 
Purtroppo la decadente ( e decaduta ) identità culturale, storica ed antropica e quindi la dignità italiana violata nei trascorsi decenni dalle criminali congregazioni di sinistra è causa ed effetto dell’apatia e del lassismo politico e sociale che affliggono l’inerte odierna società che siede comoda tra i velluti e non osa pensare a un nuovo Risorgimento, forse anche perché ormai ne ignora la genesi e la storia scritta col sacrificio e col sangue. Sangue che anche nel profondo buio delle foibe tuttora cola invocando la pietà negata da chi, negando la verità, lucra sui beni usurpati e sulle vite spezzate, ostentando una ideologia barbara e disumana.
 
Di recente abbiamo dovuto sopportare le elucubrazioni di pseudo-artisti, pseudo-cantanti o meglio di saltimbanco dequalificati che proponevano modifiche ed aggiornamenti, in ossequio all’ideologia Woke ed all’inclusività, al testo dell’inno italiano FRATELLI D’ITALIA ed al simbolo iconico che lo affianca ed avvalora: il TRICOLORE. Ebbene, la furia iconoclasta la cui genesi è abortita dalla mente dai “fini pensatori” della sinistra post-comunista ma pur sempre marxista-leninista, ne denota senza ombra di dubbio il senso e la vocazione profondamente anti italiana ed eversiva.

QUOUSQUE TANDEM ?

Luigi Cesareni

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