Stupisce,ma nemmeno troppo vista l’area politica di provenienza, che la Presidente della Camera on. Laura Boldrini, abbia dichiarato con il suo piú radioso sorriso: “ Quando ogni immigrato avrá una casa e un sussidio allora diró che l’Italia è una grande nazione “. Alla nostra giuliva, espressione di una sinistra giacobina e semanticamente nichilista, ( da non confondersi con il nichilsmo di Netzsche che é una cosa seria ) nulla importa degli italiani indigenti, senza lavoro, senza casa ma con famiglia a carico, dei pensionati che per sopravvivere sono costretti o rivolgersi alla Caritas e a rovistare nei cassonetti dei rifiuti, ma per lei è cosa di primaria importanza il benessere degli immigrati, siano pure clandestini. Per costoro, rigurgito di popolazioni retrograde, ignoranti, violente, sovente aduse a ragionare a colpi di machete, la nostra giuliva ( absit iniuria verbis ) vuol riservare privilegi che la morale e la logica assegnerebbero agli italiani non giá come privilegi ma come inconfutabile diritto. Ella non ritiene bastanti gli sforzi e i denari profusi dall’Italia per l’operazione di salvataggio “ Mare Nostrum “, per il mantenimento e le cure mediche gratuite, per i vari servizi gratuitamente offerti a questi barbari invasori, ma vorrebbe anche assegnare loro una casa, e un sussidio economico da spendersi nel dolce far niente. Protetta nell’atmosfera ovattata della sua carica istituzionale, ben lontana dalle difficoltà che attanagliano le famiglie italiane, ignara e comunque indifferente ai pericoli agli oltraggi ed alle violenze che ogni giorno gli italiani subiscono ad opera dei suoi protetti, ella, accomunata al surrettizio buonismo ed al fariseico incitamento alla solidarietá proveniente dai palazzi Vaticani, in estrema sintesi assegna agli italiani un ruolo di netta gregarietá e di subordine.
L’arroganza e la protervia che giornalmente i suoi protetti ostentano negli ospedali e negli uffici pubblici nel pretendere immediato e prioritario ascolto sapendosi protetti da leggi e magistrati, espressione di una deriva marxista-leninista che nel disfattismo sociale manifesta il loro assunto, la prepotenza e la minaccia, quando non sia la violenza, che seguono a legittime rimostranze di chi, italiano, si sente prevaricato, sono per la nostra simpatica Presidente della Camera, cose del tutto trascurabili. Guai ad opporre violenza, sia pure difensiva, alla violenza aggressiva di un immigrato: ci si ritroverebbe accusati di razzismo e xenofobia e sicuramente condannati. Il tutto a dispetto della storia dei popoli che dimostra che sempre e dovunque le invasioni furono respinte con le armi, e non mai accolte ed incentivate con il codardo salmodiare dei preti e la deleteria e distruttiva politica antinazionale, negazionista dell’identitá e delle radici di un popolo.
Pur se tutto questo non bastasse, l’Italia si ritrova oggi, sempre a causa di una immigrazione selvaggia ed incontrollata e di un masochistico permissivismo, a dover vigilare e prevenire la violenza che l’estremismo islamico minaccia di scatenare sul suo territorio, avendo in Roma la sede della cristianitá. La vocazione predatoria dell’Islam che in ogni musulmano è fissata come carattere identitario dal Corano, unica fonte di lettura e di studio e di acculturamento, oggi ha preso voce con l’avvento dell’Isis in Siria ed in Iraq e propende a propagarsi ovunque come guerra di religione. I terroristi islamci sono ormai tra noi, come il nostro Ministro dell’interno, il serafico Angelino Alfano ha piú volte candidamente affermato. Il cinismo istituzionale del quale sono afflitti governo e buona parte dei parlamentari li induce a totale indifferenza verso i timori degli italiani e, per contro, ad avvalorare le richieste e le arroganti pretese dei musulmani presenti sul nostro territorio. Invece di chiudere le moschee, di proibire la predicazione in lingua araba, di vietare gli assembramenti dei musulmani, quindi di arginare gli elementi propedeutici all’insorgenza del terrorismo, a dispetto e a danno degli italiani proseguono nella folle concessione di permessi di costruzione delle moschee e nell’elargizione di privilegi ai musulmani. Costoro, che considerano l’occidente la fonte di tutte le loro frustrazioni ( e non se ne capisce il nesso logico, se non per il fallimento delle loro azioni predatorie debellate dalla sconfitta subita nelle battaglie di Lepanto e di Vienna ) sono invece incapaci di affrontare le leggi coraniche con spirito critico, e quindi volontariamente si assoggettano all’immobilismo esistenziale ( morale, etico e fisico ) imposto dal Corano che li condanna ad una perenne era pre-medioevale.
A noi. gli italiani, da governi cinici ed insipienti condannati a subire perché incapaci di sollevarci democraticamente, non rimane che trepidare in attesa dell’avvento dei tagliagole in casa nostra.